Ignazio Benito La Russa è il nuovo presidente del Senato.

Nella seduta di insediamento della XIX legislatura a Palazzo Madama ha raggiunto il quorum di 104 voti, necessario per la proclamazione. Per lui 116 preferenze (con anche consensi arrivati fuori dal centrodestra).

Nato nel 1947 a Paternò (Catania), figlio di un esponente del Partito Fascista prima e del Movimento Sociale poi, entrò egli stesso giovanissimo nell’Msi, diventando leader del Fronte della Gioventù, l’ala giovanile del partito di Giorgio Almirante. 

Trasferitosi a Milano, dove vive anche il fratello Romano (assessore regionale alla Sicurezza in Regione Lombardia) e dove ha vissuto anche l’altro fratello Vincenzo (esponente Dc, morto nel 2021), si è laureato in Giurisprudenza a Pavia, praticando la professione di avvocato, anche in processi che, negli anni della contestazione, hanno riguardato militanti di destra. 

Poi la decisione di dedicarsi alla politica a tempo pieno, seguendo tutte le evoluzioni del Msi: Alleanza Nazionale prima, Fratelli d’Italia poi. 

Sposato con Laura De Cicco, ha tre figli: Geronimo, Loenzo Cochis e Leonardo Apache.

Navigato, schietto e diretto, è uno dei politici più noti del panorama istituzionale italiano (celebre la sua imitazione interpretata da Fiorello) ed è stato spesso al centro di polemiche.

Come quando, nel corso dell’epidemia di coronavirus, propose di sostituire la stretta di mano con un “più igienico saluto romano” o quando suggerì di celebrare il 25 aprile quale “giorno del ricordo delle vittime di tutte le guerre, comprese quelle del Covid”.

Con Silvio Berlusconi al governo è stato Ministro della Difesa, mentre nell’ultima legislatura ha ricoperto l’incarico di vicepresidente del Senato

Ora l’elezione a presidente dell’Aula di Palazzo Madama, seconda carica dello Stato, con il compito di guidare, dirigerne e coordinare i lavori per i prossimi cinque anni.

IL DISCORSO DI INSEDIAMENTO: LEGGI

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata