La pornostar Priscilla Salerno candidata coi socialisti. Veto di Forza Italia. Lei: “Intervenga Berlusconi”
L’attrice hard in campo alle amministrative di Salerno, la sua città. Ma gli alleati non ci stanno. “Ho dei diritti, non voglio essere messa al rogo”
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La candidatura di Priscilla Salerno, attrice hard e imprenditrice, alle elezioni comunali di Salerno diventa un caso politico.
La pornostar è in lista con il Nuovo Psi, ma dagli alleati – Forza Italia e Udc – è arrivato il veto, suscitando la ferma reazione della diretta interessata: "Non ci sto a subire veti ad essere messa al rogo. A subire violenza e pregiudizi. Sono una lavoratrice onesta e perbene. Una che con coraggio conduce ogni sua battaglia", il commento della diva del cinema a luci rosse.
"Ho dato - aggiunge Priscilla Salerno - la disponibilità alla candidatura alle amministrative della mia città. Avevo avuto, grazie ai socialisti, una possibilità nella lista con Forza Italia e l'Udc. Dai dirigenti dei partiti, dagli azzurri e dai centristi, il via libera. Poi lo stop carico di pregiudizi, di attacchi volgari, di falsità. Il peggio è che il veto posto da Forza Italia e dall' Udc si è esteso alla mia presenza nella coalizione. Sono indesiderata, è impedito un mio diritto".
"Si tenta - aggiunge ancora la pornostar - di cancellare l'impegno di anni, nelle scuole, con gli avvocati ed i magistrati, a favore dei giovani e delle donne. Nessuna come la sottoscritta ha denunciato i rischi del revenge porn e le violenze".
Poi l’appello: "Mi rivolgo a Lorenzo Cesa e soprattutto a Silvio Berlusconi, un gigante che ha combattuto per le libertà. Il Cavaliere - rilancia Priscilla - impedisca che i suoi mettano veti, non è la cultura di Forza Italia. Mi auguro intervenga il Ministro Mara Carfagna che si è sempre battuta, più di altre e con notevoli successi, per i diritti delle donne e contro le discriminazioni. Le sue battaglie sono sconosciute al gruppo dirigente di Salerno".
"Non è un attacco a Priscilla ma alle donne, all'impegno civile”, conclude l’attrice. “È, ed è la cosa più grave, delegittimare significative battaglie per i giovani e le donne”.
(Unioneonline/l.f.)