Mario Draghi aspetta il verdetto di Rousseau. Il segnale atteso da Grillo è arrivato, un contentino più che altro: una telefonata con il premier incaricato e la conferma che ci sarà il ministero della Transizione ecologica chiesto a gran voce dal garante pentastellato.

Una bandierina con cui l'ala governista cerca di spingere i militanti verso il sì. Il voto sulla piattaforma di Casaleggio si è concluso alle 18 e i risultati sono attesi per dopo le 19.

Il quesito, deciso da Vito Crimi, è tendenzioso.

"Sei d'accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal Movimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?".

In caso di no, ha detto Davide Casaleggio, "decideremo se votare contro Draghi o astenerci".

CONTE E DI MAIO SPINGONO PER IL SI' - "Se fossi iscritto voterei sì", dichiara il premier uscente Giuseppe Conte.

"Voterò convintamente sì", spiega Di Maio in una diretta Facebook alla vigilia della consultazione: "Draghi - afferma l'ex capo politico - ha garantito che non si tocca il reddito di cittadinanza e non ha neanche citato il Mes. Non esiste una maggioranza senza di noi, dobbiamo partecipare. Stare a vedere gli altri che spendono più di 200 miliardi di euro, il piano Marshall del nuovo millennio, non ci sto. Per questo voto sì".

QUESITO MANIPOLATORIO - Parallelamente sale la tensione con la fronda del no. E 13 parlamentari vanno all'attacco: "Il quesito su cui votare è stato formulato in maniera suggestiva e manipolatoria, lasciando intendere che solo con la partecipazione M5S al governo si potranno difendere i provvedimenti adottati dal precedente governo e dalla precedente maggioranza".

La votazione, continuano, è "tendenziosa e palesemente volta a inibire il voto contrario alla partecipazione del Movimento al governo Draghi".

Ancora: "La motivazione addotta per il rinvio del voto su Rousseau era l'asserita esigenza di attendere lo scioglimento della riserva sulla composizione della coalizione che sosterrà il Governo Draghi nonché l'imprescindibile necessità di valutare il programma di tale governo. Oggi quel voto è stato indetto senza che nulla di certo si sappia né sull'accozzaglia di partiti che voteranno la fiducia, né su ciò che tale eterogenea maggioranza intende realizzare".

I firmatari dell'appello sono Mattia Crucioli, Pino Cabras, Bianca Laura Granato, Andrea Colletti, Elio Lannutti, Luisa Angrisani, Rosa Silvana Abate, Alvise Maniero, Leda Volpi, Paolo Giuliodori, Jessica Costanzo, Margherita Corrado e Andrea Vallascas.

"Nessun obiettivo sostanziale del governo Draghi è stato messo per iscritto né è stato anche semplicemente enunciato verbalmente. La motivazione del rinvio era dunque un mero pretesto per posticipare il voto ad un momento maggiormente propizio per condizionarne l'esito" affermano i parlamentari secondo i quali, inoltre, "il quesito pone particolare rilevanza spacciando come risolutiva la creazione di un Ministero che in realtà altro non è che la mera ridenominazione del già esistente Dipartimento per la transizione ecologica, che peraltro avrebbe comunque avuto particolare importanza per espressa previsione del Recovery plan".

(Unioneonline/L)

Conte: "Voterei sì"

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