«Si può spiegare perché un inceneritore a Roma sarebbe inaccettabile, mentre in Sardegna va bene?». Lo scrive su Facebook Beppe Grillo, postando un articolo su rinnovabili e inceneritori.

«Nove anni di fermo, 45 milioni di euro pubblici spesi, 22 lavoratori rimasti senza impiego. E ora, quando l'inceneritore di Tossilo sta per riaprire, la provincia di Nuoro blocca tutto perché ci sono ben 20 criticità. Un capolavoro», accusa il fondatore (ripudiato dai suoi) del Movimento 5 Stelle. 

Che torna su un suo cavallo di battaglia, quello dei “grillini” della prima ora che adesso non esistono più: «Ma davvero con 45 milioni non si potevano creare molti più posti di lavoro nella raccolta differenziata, nel riuso, nel riciclo?», si chiede Grillo.

Che aggiunge un altro quesito: «Perché si continua a ripetere la favola che senza inceneritori si è costretti alle discariche, quando l'Unione Europea indica chiaramente altre priorità? Una sola pala eolica», è la sua tesi, «potrebbe produrre la stessa energia dell'intero impianto di Tossilo, senza le sue 66.000 tonnellate di CO2 e le ceneri tossiche da smaltire. Eppure, il primo atto della giunta Todde non è stato fermare l'inceneritore, ma bloccare le rinnovabili». O almeno provarci.

(Unioneonline/E.Fr.)

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