A cinque giorni dall’inizio dello spoglio manca ancora la proclamazione ufficiale degli eletti. Anche oggi le commissioni circoscrizionali insediate nei tribunali dell’Isola hanno esaminato i verbali arrivati dalle 1825 (su 1844 totali) sezioni scrutinate, per concludere i calcoli da trasmettere poi alla Corte d’Appello di Cagliari. In questa fase, più che un riconteggio, c’è una verifica dei documenti e delle somme dei voti. È un momento di attesa per il centrosinistra. E di speranza – espressa più o meno apertamente nelle ultime ore – per il centrodestra. D’altronde la distanza così ridotta tra Alessandra Todde e Paolo Truzzu, circa 2600 voti, può autorizzare i sogni di un ribaltamento dei ruoli.

Quali sono le reali possibilità di un colpo di scena? Per capirlo bisogna sapere quante sono le schede nulle e quelle contestate. Un dato che ancora, a livello regionale, non è stato reso noto.

Per il momento si possono solo fare stime. Sulla base dei numeri diffusi dai Comuni. Ad esempio, a Cagliari si sa che su 73mila votanti, i voti ritenuti non validi sono meno di 1.200: l’1,6% del totale. La stessa percentuale di schede nulle rilevate anche a Quartu (meno di 500 su 30mila votanti). Un dato che, messo insieme al totale dei votanti a livello regionale, fisserebbe a circa 12mila il numero delle schede nulle.

Altre stime – basate sul confronto con le precedenti elezioni – parlano di 15-16mila voti nulli. Sono sufficienti per ribaltare l’esito descritto fin qui? Ognuno può farsi un’idea. Ma è difficile dirlo con certezza. Anche perché a incidere sono, soprattutto, le schede contestate dai rappresentanti di lista durante le operazioni di scrutinio. Sono quelle su cui si può proporre un ricorso. Nel Comune di Cagliari sono appena 57. Se la proporzione fosse rispettata, in tutta l’Isola non si arriverebbe a mille. Un numero che a prima vista sembra insufficiente a riscrivere l’esito delle Regionali. Dunque? Meglio aspettare le comunicazioni della Corte d’Appello. Per festeggiare, o per prendere atto della sconfitta.

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