"È un sardo, un economista, un esperto riconosciuto in Italia e in tutto il mondo, con una solida base di studi e di lavoro alle spalle".

Con queste parole Matteo Salvini difende Paolo Savona, ministro dell'Economia in pectore del costituendo governo Lega-Movimento 5 Stelle.

Un nome che da quando è emerso ha suscitato da più parti scetticismo, per le posizioni euroscettiche da sempre sostenute dal professore cagliaritano.

Il leader leghista, con un video pubblicato su Facebook, ha cercato di deviare gli strali, rispondendo per le rime ai detrattori.

L'EURO - Savona, dice Salvini, "non piace a qualcuno in Francia e in Germania perché ha osato dire che l'euro è una gabbia usata dai tedeschi. Ecco, se c'è qualcuno che osa mettere in discussione la sacralità di questa Unione e la moneta unica, via agli attacchi, dai commissari europei ai giornali americani. Che cosa ci fate votare a fare se quando i popoli votano per un cambiamento serio e responsabile, partono gli spread e le agenzie di rating?".

"L'economia - ha aggiunto il segretario della Lega - non è quella dei click, ma della produzione reale. Con un click i governi nascono e muoiono, no".

Ancora: "Non mi fanno paura le minacce, gli ostacoli e i pericoli, ho ben chiaro in testa che cosa serve. Guardate un po' in casa vostra. Vogliamo essere liberi e non ricattabili. Se pensate di farmi paura, avete sbagliato".

IL CASO CONTE - Il "caso Savona" si va ad aggiungere a quello di Giuseppe Conte, nome indicato, invece, per Palazzo Chigi. Finito sulla graticola per alcune voci del suo curriculum riguardanti studi all'Università di New York e in altri atenei e istituti internazionali, che "non risultano".

Tanto che il suo nome sarebbe stato rimesso in discussione, facendo tornare in auge l'ipotesi Luigi Di Maio premier.

PD: "CONFLITTO DI INTERESSI" - Per Michele Anzaldi del Partito democratico i motivi alla base delle perplessità su Conte e Savona sarebbero però altri.

Scrive il deputato dem: "Salvini e Di Maio facciano trasparenza: che garanzie ci sono sui rischi di conflitti di interessi dell'economista Savona e dell'avvocato Conte, se verranno nominati ministro dell'Economia e premier? Chi vigilerà sui loro rapporti con grandi aziende e grandi interessi del nostro Paese, alla luce delle relazioni decennali che hanno intrecciato durante le loro attività private?".

"Ecco perché - prosegue Anzaldi - nell'accordo Lega-M5s al conflitto di interessi sono dedicate solo poche righe molto blande: non ci sono solo gli interessi di Casaleggio da tutelare, ma forse anche quelli dei prossimi membri di governo. L'aspirante premier avvocato Conte è titolare di un grande studio legale romano in rapporti con le principali realtà societarie e commerciali del nostro Paese, spesso coinvolte in arbitrati, mentre l'aspirante ministro ha ricoperto incarichi di primo piano in società come Banca di Roma, Adr, Generale Immobiliare, Salini, Consorzio Venezia Nuova del Mose, ed è stato presidente di Impregilo nel periodo in cui l'azienda vinse l'appalto per il Ponte sullo Stretto".

Dunque, si chiede il deputato Pd, "come verranno gestiti i conflitti di interessi di Savona e Conte, se davvero arriveranno al governo?".

(Unioneonline/l.f.)

GOVERNO CONTE, POLITICA SARDA DIVISA:

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