"Ogni riflessione sulla Ue deve essere dimensionata sulla certezza che non c'è alternativa, anzi, che ogni alternativa è peggio. Il rigurgito di un nazionalismo becero non serve a niente, forse a guadagnare qualche consenso, ma la prospettiva di una Italia senza Europa è catastrofica".

A dirlo è l'ex premier Massimo D'Alema, in un'intervista a Repubblica.

"Se la Bce, al di là delle gaffe di Lagarde, non comprasse 250 miliardi di debito pubblico italiano, come potremmo sostituire questo impegno?", si chiede.

Allo stesso tempo, però, siamo di fronte a "un grande cambiamento d'epoca. Vedo già in azione molti difensori dello status quo, che invitano a non usare l'emergenza come occasione per ridiscutere i modelli di sviluppo. E invece è proprio ciò che va fatto. Una riforma del capitalismo è inevitabile - sostiene - perché è già cambiata ovunque la costituzione materiale dei rapporti tra Stato e mercato. Le responsabilità pubbliche diventano preminenti e non possono limitarsi all'erogazione di denaro".

Frecciata anche alla Germania e al suo "muro di gomma": "C'è un problema nel modo in cui la Germania esercita la sua leadership, che non è all'altezza delle responsabilità di questo grande Paese. La cancelliera ha l'abitudine di utilizzare la tattica dell'esitazione come strumento per domare le controversie. C'è un muro di gomma tedesco ed è stato evidente nella condotta di Merkel all'ultimo Consiglio europeo".

(Unioneonline/D)
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