Conto alla rovescia verso il 3 febbraio, giorno del vertice a Roma tra Regione, governo e Commissione Ue per definire il futuro della continuità aerea tra Sardegna e Penisola.

Un incontro che si spera possa essere risolutivo, per far diradare l'incertezza e assicurare i collegamenti da e verso l'Isola anche dopo il 16 aprile, giorno di scadenza del regime in vigore.

A fare, tra gli altri, il punto sul negoziato, è Roberto Deriu, consigliere regionale ed esponente del Partito Democratico, che ha anche snocciolato il dettaglio delle richieste fatte da Bruxelles a Cagliari.

"Sul tema della continuità territoriale - spiega Deriu - il confronto tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Sardegna e Commissione Ue ha visto una posizione ferma di Bruxelles nel richiedere:

1) l’applicazione di tariffe minime ai soli residenti in Sardegna, lasciando invece libera la tariffa per i non residenti;

2) la riduzione delle frequenze convenzionate durante la stagione estiva, quando l'aumento dell'offerta commerciale rende meno stringente la tutela della continuità territoriale".

"La Commissione - prosegue Deriu - ha anche indicato il modello a cui doversi rifare, quello della Corsica basato fondamentalmente su un tetto massimo di posti riservato ai residenti piuttosto che su un numero di voli giornalieri onerati'".

Lo scorso 17 gennaio, la Regione ha presentato la sua ultima proposta, che elimina la tariffa unica e prevede un costo dei biglietti per tutto l'anno di 20 euro più tasse aeroportuali per la tratta su Roma, e 30 più tasse per la tratta su Milano. Un risparmio pari alla metà nel primo caso e di 19 euro nel secondo. Cifre più alte, invece, per i non residenti, con il limite del doppio della stagione invernale.

In estate, invece, tariffa libera per i turisti, con le compagnie potranno applicare i prezzi da loro decisi.

La richiesta della Regione punta inoltre ad agevolazioni - solo per i residenti nell'Isola - verso Torino, Napoli, Bologna e Verona.

Proposte che saranno all'ordine del giorno del vertice del 3 febbraio, che si spera possa essere decisivo.

(Unioneonline/l.f.)
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