Altissima tensione (di nuovo) all'interno del governo giallo-verde.

A scuotere l'esecutivo è ancora il caso di Armando Siri, il sottosegretario ai Trasporti, esponente del Carroccio, coinvolto in un'inchiesta che ipotizza il reato di corruzione.

Il Movimento 5 Stelle continua infatti a chiederne le dimissioni, ipotesi considerata anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Di diverso avviso, invece, Matteo Salvini.

Proprio il numero uno leghista è tornato oggi sulla vicenda, con toni imperativi nei confronti degli alleati pentastellati.

"Gli amici dell'Movimento 5 Stelle pesino le parole. Se dall'opposizione insulti e critiche sono ovvie, da chi dovrebbe essere alleato no", ha detto il ministro dell'Interno. Aggiungendo: "La mia parola è una e questo governo va avanti cinque anni, basta che la smettano di chiacchierare. Mi dicono 'tiri fuori le pallè? Ricevo buste con proiettili per il mio impegno contro la mafia. A chi mi attacca dico tappatevi la bocca, lavorate e smettete di minacciare il prossimo".

E poi l'avvertimento: "È l'ultimo avviso".
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