Oggi è scaduta la convenzione di Radio Radicale con il Mise, e allo stesso tempo è sfumata una delle ultime possibilità per salvare la storica emittente.

In commissione Bilancio sono stati ritenuti inammissibili tutti gli emendamenti al decreto crescita con le proposte di proroga della convenzione.

Anche la Lega vuole salvare la radio. Tra gli altri - quelli proposti da Forza Italia, Pd, Fdi - è stato bocciato anche un emendamento del Carroccio a firma Massimo Capitanio. Prevedeva il prolungamento per sei mesi della convenzione, con tre milioni e mezzo di fondi.

"Presenteremo ricorso - tuona il dem Filippo Sensi - a che gioco stanno giocando sulla pelle dei lavoratori? Si prendono una responsabilità gravissima".

Sulla stessa linea Renato Brunetta: "Inaccettabile mettere a tacere la libertà di informazione. Difendiamo la democrazia e salviamo Radio Radicale".

Serafico Zingaretti: "Un altro segnale delle cose brutte che accadono nel nostro Paese".

Il direttore dell'emittente Alessio Falconio ha già annunciato che a giugno gli stipendi non potranno essere pagati.

Resiste anche alle pressioni il muro innalzato dai 5 Stelle e in particolare dal sottosegretario con delega all'Editoria Vito Crimi.

Ieri Roberto Giachetti è stato ricoverato in ospedale dopo 4 giorni di sciopero della fame e della sete. Stessa iniziativa presa dal consigliere regionale sardo Roberto Deriu (Pd), e interrotta oggi che il consiglio ha deciso di discutere delle mozioni di sostegno all'emittente.

(Unioneonline/L)
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