L'accordo trovato a Bruxelles sul piano di Recovery Fund, che garantirà all'Italia 209 miliardi? Per Matteo Salvini, leader della Lega è "una fregatura grossa come una casa che si intravede in fondo al tunnel".

"Sono soldi prestati sulla carta, che arriveranno solo tra un anno, sole se verranno fatte riforme su pensioni, sanita, lavoro. Tradotto: se non ritorni alla riforma Fornero, se non fai una patrimoniale, ti tolgo i soldi; non ci vuole uno scienziato per vedere questo scenario", ha detto il segretario della Lega, commentando l'intesa trovata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte con gli altri leader europei dopo 90 ore di trattative.

"E' un prestito - ha insistito Salvini - ma la cosa bizzarra è che se vado in banca e chiedo un prestito con i soldi ci faccio quello che accidente voglio: non mi dice l'impiegato della banca 'ci devi comprare una Fiat Panda dell'87 con interni in pelle'".

Insomma, per la Lega si tratta di "una resa mani e piedi senza condizioni, in Grecia fu alla Troika, qui alla Commissione. Il primo Rutte che si alza e dice 'io i soldi non li do all'Italia', bloccherà i fondi".

MELONI - Meno tranchant, ma comunque critica, Giorgia Meloni. "Abbiamo votato a Bruxelles per il debito comune, che ha reso possibile il Recovery Fund. Abbiamo tifato per l'Italia in ogni momento. Con la coscienza a posto ora, a negoziato concluso, voglio dire che Conte è uscito in piedi ma poteva e doveva andare meglio", ha detto la numero uno di Fratelli d'Italia. "È stato sbagliato - ha proseguito - dare per acquisiti i 500 miliardi di sussidi proposti da Merkel e Macron e poi aprire a un taglio in cambio di zero condizionalità. È tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità. Gli riconosciamo di essersi battuto per contrastare le pretese egoistiche dei Paesi nordici ma il risultato finale purtroppo non è quello che speravamo", ha concluso Meloni.

BERLUSCONI - Forza Italia, per voce di Silvio Berlusconi, parla invece di "compromesso positivo che ha superato le resistenze di alcuni Paesi del Nord e che

toglie argomenti ai nemici dell'Europa". "Noi - ha aggiunto Berlusconi - avevamo puntato sin dal principio sul Recovery Fund, io personalmente mi sono battuto perchè fosse approvato senza cambiamenti di rilievo ed in effetti così è accaduto. Certamente questo difficilec compromesso deve far riflettere sul futuro, sui pericoli per l'Europa sul condizionamento che i partiti sovranisti esercitano sulla politica di diversi paesi Ue".

ZINGARETTI - Soddisfatto invece il leader del Pd Nicola Zingaretti: "L'Europa c'è ed è più forte e vicina alle persone. Un'Europa popolare. Grande battaglia del Governo Conte e bella vittoria per l'Italia", ha scritto il leader dem su Twitter. Aggiungendo: "Ora servono visione, concretezza e velocità. Investimenti su green economy, digitale, infrastrutture,

conoscenza, inclusione per rilanciare le imprese ed essere vicini alle famiglie".

RENZI - "Chiuso l'accordo a Bruxelles. Un ottimo risultato per l'Italia, un capolavoro politico per l'Europa. Davanti alla crisi l'Europa c'è e batte un colpo storico. Oggi perdono i sovranisti: l'accordo di Bruxelles dimostra che un governo europeista fa bene all'Italia", ha detto invece il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

DI MAIO - Toni trionfalistici per il Movimento 5 Stelle: "È un risultato fondamentale per il nostro futuro, frutto del lavoro del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di tutti i ministeri coinvolti e del corpo diplomatico italiano, che ringrazio", le parole di Luigi Di Maio. "Oggi - ha aggiunto il ministro degli Esteri - l'Europa ha dimostrato di essere cambiata, di pensare all'interesse comune di tutti gli Stati membri. E abbiamo fatto bene a credere in questo cambiamento fin dall'inizio, sostenendo questa Europa con il voto ad Ursula Von der Leyen di un anno fa. A dimostrazione che può esserci un'Europa diversa".

MATTARELLA - Dal canto proprio, il presidente della Repubbica Sergio Mattarella, che dopo l'accordo ha ricevuto Conte al Quirinale, ha espresso "apprezzamento e soddisfazione per l'importante esito del Consiglio Europeo, che rafforza il ruolo dell'Unione e contribuisce alla creazione di condizioni proficue perché l'Italia possa predisporre rapidamente un concreto ed efficace programma di interventi".

(Unioneonline/l.f.)
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