L a bellezza di dire le cose come stanno. «In B si può chiudere un occhio, in A non ne bastano due», parole e musica di Claudio Ranieri, al quale certamente gli amici più colti avranno raccontato la favoletta dell’asino sardo. A gennaio scorso, con la squadra da riplasmare e una classifica da ricostruire, oltre che alcuni rifiuti di indossare la maglia dei Quattro Mori, in Sardegna arrivarono Prelec e Azzi. E alzi la mano, addetti ai lavori a parte, chi ne conosceva le preziose gesta. A poche settimane dal suo sbarco, il tecnico di Testaccio non cambiò espressione, pubblicamente, e partì sul fronte con le stesse armi del suo predecessore. Ma con una testa decisamente diversa e senza mai lanciare asciugamani verso la panchina. E sappiamo come è andata.

Nel frattempo, il Cagliari è salito su una bicicletta diversa, quella più costosa, grazie alla rete da antologia di Pavoletti sotto la pioggia di Bari. E per spingere quella bici non basteranno muscoli e cuore, servirà anche la gente adatta. Ecco perché Ranieri, alla prima uscita pubblica dopo la promozione, ha voluto chiarire due cose: «Io sono pronto e voglio provarci» la prima, «Vorrei tre giocatori subito» è la seconda. Dunque, lo staff tecnico sembra già carico a mille, perché la salvezza diventi il secondo scudetto del Cagliari, ma servono calciatori pronti a calarsi in uno scenario speciale. Il messaggio della conferenza stampa di sabato mattina è rivolto anche alla stagionata coppia di attaccanti. E al loro suggeritore locale.

Lapadula è uno splendido ragazzo di 33 anni e mezzo, Pavoletti fra quattro mesi ne avrà 35. L’attacco è stato smontato (Millico, Falco e Prelec sono un ricordo) e il rifinitore Mancosu, intoccabile quanto vuoi, fra un mese avrà 35 anni. Quindi, a conti fatti, non resta che affidare a Ranieri un reparto meno stagionato (il tecnico ha parlato anche di acciacchi…) e che possa sopportare il lungo inverno che ci attende.

Il campionato italiano sta perdendo alcuni pezzi, anche le grandissime – fra conti in rosso e calciatori che partono – devono ingegnarsi nel mercato di seconda fascia, con calciatori giovanissimi o ai margini dei grandi club di Premier o Bundesliga. Il Cagliari punta a garantirsi un posto anche nella prossima Serie A e chi guida le operazioni (il presidente Giulini e il direttore Bonato) dovrà essere abilissimo in quella zona grigia che va dalle grandi scoperte (vedi Napoli un anno fa) ai giocatori in scadenza. Dalle parole di Ranieri, quelle più recenti, emerge un’indicazione: l’esperimento (Prelec a gennaio) te lo puoi permettere in B, dove disponevi di un gruppo buono per giocare contro chiunque, ma un gradino più in alto gli esperimenti non li puoi fare. E allora quel difensore esperto e i due attaccanti diventano il ticket Ranieri per tuffarsi a testa alta nella prossima Serie A. Una bella bici, spinta con entusiasmo e con il “soffio” del pubblico, ma sui pedali dovranno andarci gambe di pregio.

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