Sarà dura ma il Cagliari c’è
L a guardi attraverso i numeri e sei sicuro che stanno facendo bene. La osservi in campo, questa corsa del Cagliari, e capisci che il motore funziona, ma poi vicino alla zona calda del prato qualcosa si inceppa. Il Cagliari – leggi Südtirol, Pisa e Frosinone – attacca, fa capire che le ambizioni ci sono, che questa piazza ha voglia di sedersi ancora nel tavolo delle venti grandi. Poi arrivano i cross di Nandez, gli slalom di Azzi, la disperata ricerca di Lapadula di farsi spazio in mezzo agli armadi della difesa e intuisci che sarà un altro pomeriggio di sofferenza.
L’operazione rincorsa va avanti, ma l’impressione è che le altre squadre abbiano capito come fermare la lanciatissima formazione di Ranieri. CI sta, in un pianeta dove la tecnologia, lo studio dei flussi di gioco e i video analizzati fino a consumarli, fanno la differenza, anche sui centimetri. Il Cagliari sa fare poche cose, e fatte bene, poi trovi uno che in quell’ingranaggio ci mette un sasso e allora ti esponi a qualche rischio. Ranieri, dall’alto della sua esperienza incontestabile, e calandosi in una realtà di Serie B che non respirava da trent’anni, ha fatto pulizia nella testa dei giocatori e iniettato autostima nei difensori, in piena crisi nella gestione Liverani. Scegliendo un tipo di gioco abbastanza tradizionale, l’occupazione delle fasce e i cross, che tuttavia quasi tutti gli altri allenatori hanno imparato a contrastare. L’impressione è che Sir Claudio stia preparando il gran finale, con la coppia Pavoletti e Lapadula come arma letale nei playoff e il miglior Nandez a spingere a destra. Conquistando punti pesanti dove possibile e continuando a mantenere altissima l’attenzione nella propria metà del campo. Il Cagliari c’è, anche se oggi sembra complesso andare in porta dopo l’ubriacatura fra Ascoli e Reggina. D’altronde, il Cagliari-pensiero (declinato dal frontman di Testaccio) è «non abbiamo vinto? Potevamo anche perdere». Oggi ci si deve accontentare, in fondo - a cinque partite dalla fine - sei decisamente in ballo.