Q uali i percorsi che hanno portato ai vincoli paesaggistici sul colle Tuvixeddu-Tuvumannu? Ecco le cronologie fondamentali dal maggio del 1999, allorché la Regione rilascia le autorizzazioni paesaggistiche sul “Progetto di riqualificazione urbana ed ambientale dei colli di Sant’Avendrace della Società Iniziative Coimpresa s.r.l.” su cui - giugno 2000 - il Consiglio comunale esprime parere favorevole. Il 25 luglio 2000, la Giunta regionale accoglie la proposta degli assessori alla difesa dell’ambiente e della pubblica istruzione di non assoggettare il “Progetto” alla valutazione d’impatto ambientale.

I l 15 settembre 2000, si sottoscrive un accordo di programma tra Comune, RAS, e Società Iniziative Coimpresa s.r.l., eredi Mulas, sorelle Sotgiu. Accordo che include il “Piano di Attuazione generale del Progetto di riqualificazione urbana ed ambientale dei colli di Sant'Avendrace”. La cubatura di 565.000 mc è così ripartita: 156.221 mc a Coimpresa; 8. 429 mc a Edilstrutture; 84.462 mc e la residua cubatura (studentato, museo et alia) a Società Iniziative Compresa s.r.l. L' Accordo di programma pone "a carico della Società Iniziative Coimpresa s.r.l.[..] numerosi interventi di natura privata (nuove edificazioni residenziali)". Sono firmatari il presidente della Regione; il direttore generale e delegato dell'assessore regionale all'urbanistica; il sindaco di Cagliari, e Società Iniziative Coimpresa s.r.l., eredi Mulas, sorelle Sotgiu. Il 3 ottobre 2000, si stipula tra RAS, Provincia di Cagliari, Società Iniziative Coimpresa s.r.l. l'Accordo di Programma PIA CA 17 e il 10; il Consiglio comunale (Del. n 114) ratifica l'Accordo di Programma ed approva la variante urbanistica per le aree oggetto del “Progetto”.

Intanto, il 20 ottobre 2000, i paesi dell'UE sottoscrivono a Firenze la Convenzione Europea sul Paesaggio che li impegna nella tutela del paesaggio nella sua totalità. A Cagliari, il mese dopo, con un Decreto del Presidente della RAS si approva l’Accordo di Programma PIA CA 17 "Sistema dei colli" il CO.RE.CO. giudica la Delibera del Comune, che approva l’Accordo di Programma (Decreto n. 208 del 29/12/ 2000) tra il Comune di Cagliari, RAS, Società Iniziative Coimpresa s.r.l., eredi Mulas, sorelle Sotgiu, “esente da vizi".

Il 22 gennaio 2004, il governo Berlusconi, in attuazione dell’art.9 della Costituzione e della Convenzione europea sul paesaggio, licenzia il D. Lgs. 42/ 2004 o Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che cambia politica e paradigmi sui beni culturali perché, nella tutela, riconosce al paesaggio un ruolo centrale; chiama gli enti locali ad un ruolo attivo; prevede che le regioni si dotino del PPR che detti norme in materia di tutela paesaggistica. La RAS mette mano alla sua redazione, il primo in Italia, in raccordo tra Ministero di Beni Culturali ed Enti Locali. Per la Sardegna il paesaggio diventa un pilastro identitario. Si tratta di una rivoluzione copernicana nella percezione e nel riconoscimento dei luoghi.

Il 4 agosto 2006, la Società Iniziative Compresa s.r.l. chiede al Comune l'autorizzazione paesaggistica e la concessione edilizia per costruire tre fabbricati in via Is Maglias (44.400 metri cubi). Viene concessa la paesaggistica e non quella edilizia per la sopraggiunta approvazione del PPR. Il 7 novembre 2006, in attuazione del Codice Urbani, infatti, il Presidente della RAS emana il PPR, approvato il giorno prima dalla giunta. Esemplare per contenuti e per metodi, è fin qui inattaccabile da ogni ricorso; ancorché attenda di essere esteso a tutta l’isola.

Il 25 gennaio del 2011, una Sentenza del Consiglio di Stato (depositata il 3/03/2011) su Tuvixeddu- Tuvumannu dà ragione alla RAS, alle associazioni Sardegna Democratica e Italia Nostra contro il Comune di Cagliari che, con ricorso al TAR Sardegna (n. 902 del 2006) contro il PPR, chiedeva l’annullamento dello stesso che inserisce Tuvixeddu - Tuvumannu nell’Ambito 1 e sottopone l’area a vincoli paesaggistici, prioritari rispetto a qualsivoglia atto o accordo. La Sentenza indica, in maniera inequivocabile, la strada da seguire: applicare le medesime prescrizioni di salvaguardia e valorizzazione degli altri siti costieri.

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