Allo stadio c’è aria nuova
A llo stadio l’aria è diversa. Elettrica, gioiosa, una festa popolare dove sai che ti potrai divertire. È proprio cambiata l’atmosfera, con quel “for-za-Cagliari” che parte dalla Sud, tornato di moda e celebrato spesso, sabato scorso alla Domus. Vinci, diverti, dimostri che stanno tutti correndo dalla stessa parte e allora la gente del Cagliari ti viene dietro, ti sostiene. Al di là dei meriti tecnici, che sono indiscutibili, Claudio Ranieri ha saputo trasformare i fischi in biglietti, senza la bacchetta magica ma con calma, carisma ed esperienza.
L’allenatore ha distribuito serenità mentale in un gruppo psicologicamente devastato e senza un volto. Te ne accorgi osservando dalla tribuna il linguaggio del corpo del tecnico, una sfinge che assorbe pregi ed errori del gruppo in campo e rimanda sicurezza, salvo scomporsi – è stato un attimo – quando il vice e il resto dello staff non gli hanno segnalato un problema di uno dei suoi. Dettagli minimi, dentro una partita che ha regalato il miglior primo tempo dell’anno davanti a uno stadio pieno e festante.
La scommessa di Tommaso Giulini poteva sembrare un azzardo, ovvero rivolgersi a un’icona del calcio per salvare il salvabile, con la squadra al posto numero 14 e un ambiente a dir poco ostile. Ma fino a questo momento aver riportato a Cagliari il tecnico romano, è stato un successo. E lo sarà anche alla fine del campionato, comunque andrà a finire, perché aver trasformato l’atmosfera dello stadio è stato un bel colpo d’immagine.
Sotto il profilo tecnico, il ritorno della locomotiva Azzi a sinistra, il poter disporre di Mancosu sano, godersi un Lapadula baciato dagli dei del calcio e avere diversi cambi a disposizione, restituisce al campionato una protagonista annunciata, che nelle nebbie invernali si era persa per strada. Il Cagliari 2023 ha dominato contro la terza forza del campionato, nessuno può dire il contrario, solo un rigore e un lieve calo mentale hanno prodotto un amaro pareggio. Ma la volata è appena cominciata.