I membri del G7 ribadiscono «la loro determinazione a continuare a sostenere l'Ucraina nell'esercizio del suo diritto di difendersi dall'invasione della Russia, anche fornendo assistenza militare e di difesa». Lo si legge nel documento finale della riunione dei ministri alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, la prima sotto presidenza giapponese alla quale ha partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Il G7, si afferma inoltre, evidenzia «gli sforzi concertati dei partner nel fornire assistenza energetica per mitigare gli effetti dei brutali attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture critiche. La retorica nucleare irresponsabile della Russia è inaccettabile e qualsiasi uso di armi chimiche, biologiche o nucleari o di materiali correlati avrebbe gravi conseguenze».

I Paesi inoltre «condannano il sequestro e la militarizzazione da parte della Russia della centrale nucleare di Zaporizhzhya e chiedono il ritiro immediato delle forze e del personale russi, ribadendo il loro pieno sostegno agli sforzi dell'Aiea volti ad affrontare le preoccupazioni in materia di sicurezza nucleare in Ucraina».

«Dobbiamo fare pressione per fare in modo che le mire imperialistiche della Russia falliscano e che l'Ucraina vinca», ha detto nel suo intervento Ursula von der Leyen.

La presidente della Commissione Ue ha strigliato i Paesi membri sulla fornitura di armi: «Dobbiamo fare in modo che l’Ucraina possa avere munizioni standard, non può essere che si debbano aspettare mesi o anni per inviare obici. Possiamo raggruppare l’industria militare europea e cercare di capire cosa serve. Dobbiamo fare la stessa cosa che abbiamo fatto durante la pandemia, quando abbiamo chiesto all’industria farmaceutica di cosa avesse bisogno».

Anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si concentra sull’invio di armi: «Occorre dare all’Ucraina ciò di cui ha bisogno per vincere la guerra e prevalere come nazione sovrana e indipendente in Europa».

Ieri il premier britannico Rishi Sunak ha proposto un cambiamento del Trattato Atlantico della Nato per garantire a Kiev un sostegno «a lungo termine» da una eventuale futura nuova aggressione russa. «Dobbiamo dimostrare che rimarremo al loro fianco, disposti e in grado di aiutarli a difendere il loro Paese ancora e ancora», ha detto, per poi lanciare un appello ai Paesi alleati affinché «raddoppino» il sostegno militare all’Ucraina.

Alla Conferenza è intervenuta anche la premier finlandese Sanna Marin: «Non cambiamo idea, vogliamo entrare nella Nato insieme alla Svezia, per noi entrare nella Nato è un atto di pace». Poi ha parlato degli investimenti in Difesa: «Investiamo già il 2% del Pil perché confiniamo con la Russia, abbiamo vicini aggressivi. Ora vogliamo aumentare la quota per essere preparati».

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata