Cresce l'allarme in Africa occidentale per la ricomparsa del virus Ebola, in grado di innescare una febbre emorragica altamente letale.

Un nuovo focolaio si è sviluppato in Guinea e le vittime accertate sarebbero almeno cinque.

Da quanto si apprende, soltanto una delle vittime è stata confermata positiva a Ebola, ma le rimanenti quattro sono elencate come "casi probabili".

Due persone sono risultate positive al test, ha detto ancora l'agenzia sanitaria guineana, mentre altre dieci stanno manifestando sintomi della malattia. Il primo decesso accertato è quello un'infermiera di 51 anni, morta a fine gennaio ed originaria di Nzerekore, vicino alla città di Gouecke, nel sud del Paese. Sono morti anche due fratelli dell'infermiera che hanno partecipato al suo funerale lo scorso primo febbraio, come ha detto un funzionario sanitario che ha chiesto l'anonimato.

Non è chiaro chi siano le altre vittime o se abbiano partecipato alle esequie dell'operatrice sanitaria.

Intanto, si sta muovendo anche l'Organizzazione mondiale della sanità. Alfred George Ki-Zerbo, rappresentante Oms in Guinea ha detto che i vaccini contro Ebola potrebbero arrivare "entro 72 ore".

"La nostra priorità è completare la valutazione del rischio sul campo e analizzare la dimensione transfrontaliera", ha aggiunto, riferendosi all'area vicino al confine liberiano in cui il virus è riemerso.

Massima allerta dunque in tutti i Paesi confinanti - come Liberia e Sierra Leone - dove tra il 2013 e il 2016 Ebola ha causato quasi 12mila morti.

(Unioneonline/l.f.)
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