Aerei Usa avvistati in Siria. Anzi: due jet avrebbero sorvolato la base russa di Latakia.

Ma un attacco per "punire" il regime di Assad, accusato di aver usato armi chimiche per attaccare la roccaforte ribelle di Duma,non sembra imminente.

"Stiamo cercando di fermare l'assassinio di persone innocenti. Ma, a livello strategico, dobbiamo ragionare su come evitare un'escalation fuori controllo". Calcola le sue parole il capo del Pentagono, James Mattis.

Predica la calma nel deserto d'interventismo che si è creato attorno alla crisi siriana, di fronte alla Commissione delle Forze armate della Camera.

D'altro canto, a Washington, nel vertice che si è tenuto alla Casa Bianca tra Donald Trump, il ministro della Difesa e John Bolton, il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale, si sono vagliate le possibili operazioni militari da attuare nella regione.

Un momento difficile, che il tycoon battezza così via Twitter: "Non ho mai detto quando ci sarebbe stato un attacco contro la Siria. Potrebbe essere molto presto oppure niente affatto presto. In ogni caso, gli Stati Uniti, con la mia Amministrazione, hanno fatto un grande lavoro per liberare la regione dall’Isis. Dov’è il nostro 'Grazie America'?".

Parole che suonano come un passo indietro dopo il ridondante avviso fatto dallo stesso Trump nei giorni scorsi: "In Siria stanno arrivando missili belli, nuovi e intelligenti".

Forse perché gli States sono impegnati in un’ossessiva ricerca di alleati. Lungo le linee telefoniche che uniscono il Distretto della Columbia al Regno Unito è arrivato il primo grande appoggio.

"Il governo siriano ha mostrato una serie di comportamenti pericolosi per quanto riguarda l'uso di armi chimiche", hanno affermato in una nota congiunta Trump e Theresa May dopo una telefonata avvenuta la notte scorsa, e durante la quale i due leader "hanno convenuto sul fatto che sia vitale che l'uso di armi chimiche non rimanga impunito".

Secondo Downing Street, infatti, dal colloquio è emerso come sia di fondamentale importanza, ora, "scoraggiare ogni ulteriore uso di armi chimiche da parte del regime di Assad".

Anche la Francia potrebbe essere della partita.

Ieri il presidente Emmanuel Macron ha detto che Parigi "ha le prove" dell'uso di armi chimiche da parte del regime di Damasco.

(Unioneonline/DC)

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