"Abbiamo le prove che armi chimiche, quanto meno cloro, sono state utilizzate dal regime di Bashar al Assad". È quanto dichiarato questo pomeriggio in un'intervista televisiva su TF1 dal presidente francese Emmanuel Macron

"Avremo decisioni da prendere a tempo debito, quando riterremo più utile e più efficace: in nessun caso la Francia consentirà si verifichi una escalation, o qualsiasi cosa possa danneggiare la stabilità della regione. Non possiamo lasciar agire dei regimi che credono tutto sia permesso, siamo rimasti scioccati dalle terribili immagini dell'attacco a Douma", ha aggiunto Macron, per poi spiegare che francesi e americani "stanno lavorando insieme a stretto contatto".

E se Parigi e Londra sono accanto a Washington in questa escalation di tensioni scaturita dal presunto raid chimico del regime di Assad, non si può dire lo stesso di Berlino.

Pur condannando l'utilizzo di armi chimiche e affermando che è "ovvio" che Damasco non abbia distrutto il suo arsenale, Angela Merkel dichiara con fermezza: "La Germania non prenderà parte a possibili raid militari in Siria".

"Non agire del tutto è difficile, è necessario inviare un chiaro segnale per far capire che l'uso di armi chimiche è inaccettabile", puntualizza la cancelliera, ma "se Usa, Regno Unito e Francia decideranno di intraprendere un'azione militare, la Germania potrebbe contribuire con un sostegno diverso da quello militare".

TRUMP - In mattinata il presidente Usa ha corretto un po' il tiro, con un tweet in cui ha scritto: "Un attacco in Siria potrebbe arrivare presto o non troppo presto. Ad ogni modo, sotto la mia Amministrazione, gli Stati Uniti hanno fatto un gran lavoro nel contrastare l'Isis nella regione". Una diplomazia social più moderata rispetto ai missili "nice and smart" promessi appena ieri a Mosca.

ITALIA - La crisi siriana irrompe in quella istituzionale italiana, e spinge ad accelerare i tempi per la formazione di un governo. Gentiloni condanna il presunto utilizzo di armi chimiche da parte del regime siriano, ma specifica che l'Italia non ha mai preso parte e "non parteciperà" a operazioni militari in quel teatro di guerra. Decisamente filorussa invece la posizione dei vincitori delle elezioni: a partire da Salvini, contrario a un eventuale intervento militare di Trump. I 5 Stelle, filorussi come Salvini, gettano acqua sul fuoco: Di Maio ha dichiarato che l'Italia rispetterà i patti con i tradizionali alleati di Nato e Ue. Intanto jet Usa sono partiti già ieri pomeriggio dalla base siciliana di Sigonella.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata