«Ora abbiamo una scelta semplice. O soldi oggi o sangue domani. E non sto parlando solo dell'Ucraina. Sto parlando dell'Ue. E questa è una decisione che spetta solo a noi. Penso che tutti i leader europei debbano finalmente cogliere questa occasione», lo ha dichiarato il premier polacco Donald Tusk al suo arrivo al vertice dei leader Ue. 

Al summit i 27 leader affronteranno anche il nodo sull’uso degli asset russi immobilizzati. «Il Consiglio europeo chiede al Parlamento europeo di adottare urgentemente gli strumenti che dispongono dei Prestiti di Riparazione», si legge nel testo. Si tratta, spiegano più fonti europee, di un testo di partenza, al quale ai leader spetterà dare la luce verde e si prevede che sull’utilizzo degli asset non si arrivi a un’unanimità.

«La Commissione ha presentato diverse opzioni. Abbiamo lavorato molto bene, soprattutto su una di queste, che ha un ampio sostegno nel Consiglio europeo. Non lasceremo mai questo Consiglio senza una decisione definitiva per garantire il fabbisogno finanziario dell'Ucraina per il 2026 e il 2027"», ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.

Ci sono «vari modi per avere» i finanziamenti di cui l'Ucraina ha bisogno ma la proposta sui prestiti di riparazione è preferibile perché così «la Russia comprende che è colpevole», ha detto invece il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Bruxelles.

Sul fatto che alcuni Paesi, oltre al Belgio, siano scettici sull'approvazione della proposta, Zelensky ha detto che alcuni lo sono «per ragioni di politica interna» altri perché sono «contro l'Ucraina, qualsiasi cosa faccia, diciamo per superstizione politica»

(Unioneonline)

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