Mosca: «No alla tregua di Natale, sì a un accordo ma senza compromessi sui territori». Zelensky: «Referendum nel Donbass»
Il Cremlino boccia l’ipotesi di una forza Nato in Ucraina e ribadisce: «Non faremo concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Non sottoscriveremo, accetteremo o saremo nemmeno soddisfatti di alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino».
Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov sottolineando in un'intervista a Abc News che Mosca non accetterà militari dell'Alleanza su suolo ucraino anche se fossero parte di una garanzia di sicurezza o come membri della Coalizione dei Volenterosi. L’ipotesi di una forza multinazionale a guida europea in Ucraina era emersa dei colloqui di ieri a Berlino.
Anche sul Donbass il Cremlino non sembra intenzionato a transigere: Ryabkov ha infatti ribadito che la Russia non ha intenzione di fare concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea. «Non possiamo assolutamente scendere a compromessi su di esse», ha detto il capo della diplomazia di Mosca. In ogni caso, il viceministro ha mostrato ottimismo affermando che le parti sono «sul punto» di raggiungere una soluzione diplomatica.
Sui territori il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva avanzato l’ipotesi di un referendum, opzione che anche Usa e alleati europei appoggerebbero: «Le decisioni sul territorio spettano al popolo ucraino, una volta che saranno effettivamente in vigore solide garanzie di sicurezza», hanno sottolineato i leader a Berlino.
Mosca ha inoltre respinto le richieste di una tregua natalizia in Ucraina. «Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa all'Ucraina per prepararsi a continuare la guerra», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
«Ora la questione è se stiamo per raggiungere, come dice il presidente Trump, un accordo o no», ha aggiunto Peskov. «Ma se gli ucraini, anziché a un'intesa di pace, puntano a decisioni momentanee e non praticabili, allora difficilmente siamo pronti a partecipare a questo», ha concluso il portavoce di Vladimir Putin.
(Unioneonline/l.f.)
