L'amministrazione Usa si è detta "indignata" per la decisione delle autorità del Pakistan di rilasciare quattro presunti assassini del cronista americano del Wall Street Journal Daniel Pearl, ucciso nel 2002.

La Casa Bianca, ha detto la portavoce di Washington Jen Psaki, chiede inoltre ad Islamabad di esaminare

l'opzione di consentire agli Stati Uniti di perseguire gli accusati.

Tra i quattro liberati dalla Corte suprema pakistana c'e' anche Ahmed Omar Saeed Sheikh, considerato l'ideatore del rapimento, avvenuto a Karachi, e del successivo omicidio del reporter, che aveva già visto la sua condanna a morte commutata in 7 anni di carcere, tutti già scontati.

"Se non ci sono altri casi contro gli accusati - ha detto il giudice Musher Alam - dovrebbero essere rilasciati immediatamente".

Omar Saeed Sheikh era stato inizialmente condannato a morte da un tribunale per l'antiterrorismo nel 2002, mentre gli altri tre erano stati condannati all'ergastolo. Tutti erano poi stati assolti in appello l'anno scorso e la famiglia di Pearl aveva fatto ricorso alla Corte suprema.

Anche la famiglia Pearl si è detta "assolutamente scioccata" dalla decisione della Corte, definendola "una completa parodia della giustizia". Il rilascio di "questi assassini - ha proseguito in un messaggio pubblicato sui social - mette in pericolo i giornalisti di tutto il mondo e il popolo del Pakistan".

E sono stati proprio i familiari di Pearl a esortare il "governo degli Stati Uniti a intraprendere tutte le azioni necessarie ai sensi della legge per correggere questa ingiustizia".

(Unioneonline/l.f.)
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