È il 23 gennaio 2002 quando Daniel Pearl, giornalista americano, viene rapito a Karachi, in Pakistan, dove si trovava per indagare sia sulla figura del terrorista Richard Reid sia sui rapporti tra al Qaeda e l’intelligence locale.

I suoi sequestratori, fondamentalisti islamici, ritengono che sia un agente della Cia. Il blitz viene portato a termine dopo che il reporter aveva concluso un’intervista in un ristorante.

Non verrà mai liberato e il suo corpo, decapitato, verrà ritrovato quattro mesi dopo, il 17 maggio, sezionato in dieci pezzi.

I quattro uomini accusati del rapimento sono stati arrestati: tra loro c’è anche Ahmed Omar Saeed Sheikh (un terrorista britannico di origini pakistane), che verrà condannato a morte con sentenza trasformata prima in sette anni di carcere e poi annullata. L’ergastolo è stato inflitto invece ai suoi complici. Alla fine del dicembre del 2020 però sono stati tutti rilasciati.

Il coinvolgimento di Sheikh non è in realtà chiaro: sembra infatti che abbia ceduto l’ostaggio ad al Qaeda su pressione di Khalid Mohammed, il numero due dell’organizzazione, che aveva rivendicato il sequestro.

(Unioneonline/s.s.)

Gennaio 2021

Dicembre 2020
© Riproduzione riservata