Recovery Fund: vertice a 7 con Italia, Francia, Germania e Olanda. La proposta: "Tagli ai sussidi"
Si cerca l'accordo con i "Paesi frugali" guidati dal premier olandese RutteA Bruxelles - dove da ieri è in corso un Consiglio europeo straordinario - è ancora lontano l'accordo sul Recovery Fund.
Prima della ripresa dei lavori della plenaria del vertice, che ha al centro anche la questione del Bilancio Ue 2021-2027, si è tenuta una riunione in formato ristretto, a cui hanno partecipato Italia, Spagna, Francia, Germania e Olanda, punto di riferimento dei cosiddetti "Paesi frugali", contrari a un eccessivo stanziamento di risorse a fondo perduto.
Al tavolo c'erano la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier italiano Giuseppe Conte, il premier spagnolo Pedro Sanchez e il primo ministro olandese Mark Rutte, insieme al presidente del Consiglio Ue Charles Michel e alla presidente della commissione Ursula Von Der Leyen.
Dopo la fumata nera di ieri. Michel ha formulato in mattinata una nuova proposta di compromesso, che sarà vagliata dagli Stati: Recovery Fund tagliato nella parte sussidi (da 500 a 450), 'rebates' più alti, chiave di distribuzione modificata (60% dei fondi distribuiti in base a Pil e disoccupazione degli ultimi cinque anni, e 40% in base al calo della crescita solo dell'ultimo anno), freno di emergenza sulla governance, con la possibilità per i Paesi di bloccare l'esborso dei fondi e chiedere l'intervento del Consiglio.
Ieri notte il premier Giuseppe Conte - che cerca la sponda di Francia, Germania e Spagna - si è detto determinato a portare a casa un Recovery Fund da 750 miliardi di euro (somma che i Paesi frugali chiedono di ridurre), con meccanismi "efficaci" per accedere ai fondi: è cruciale poter mettere a terra le risorse entro il 2021, senza l'ombra di una "troika" a legare le mani al Paese.
Il presidente del Consiglio si oppone anche al meccanismo che darebbe il 70% di risorse nel 2021 e il resto dopo due anni, purché il Pil del Paese sia sotto la media europea: l'Italia non rischierebbe di perdere i fondi, ma non potrebbe programmare investimenti su diversi anni.
Il negoziato è tutto in salita: chiudere entro il weekend, come auspicava Conte all'inizio del vertice, impresa quasi insperata.
(Unioneonline/F)
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