La data ipotizzata è quella del 16 febbraio: quel giorno, secondo quanto Joe Biden ha riferito agli alleati, la Russia potrebbe attaccare fisicamente l’Ucraina, azione che potrebbe anche essere preceduta da raid missilistici e cyberattacchi.

Una notizia arrivata al termine di una tesissima giornata tra Mosca e l’Occidente, col Pentagono che si prepara a inviare altri 3mila soldati in Polonia mentre la diplomazia tenta di evitare il peggio attraverso un colloquio tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo americano.

Oggi intanto ci sarà una telefonata tra il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato Usa, Antony Blinken.

Dopo la richiesta di Biden ai propri connazionali di lasciare "immediatamente" l'Ucraina, a ruota sono seguiti la Corea e il Giappone, la Gran Bretagna e la Lettonia. Israele ha richiamato lo staff diplomatico e persino l'Ue, finora prudente, ha suggerito al personale "non essenziale" delle sue missioni di lavorare da remoto "al di fuori dei confini" del Paese.

Tutto, insomma, fa salire l’allarme.

(Unioneonline/s.s.)

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