Non trova pace il cuore della mamma di Bronson Battersby, il bimbo di 2 anni morto di stenti in Gran Bretagna accanto al corpo del padre Kenneth, stroncato da un infarto. I due cadaveri sono stati trovati nell’abitazione dove il piccolo da tempo viveva con il genitore 60enne. Sul caso infiamma la polemica perché – secondo i media britannici – nessuno avrebbe aiutato la famiglia che viveva ai margini della società. La scoperta choc è avvenuta il 9 gennaio: i due senza vita si trovavano vicini, il piccolo raggomitolato vicino al padre. Un assistente sociale, come faceva di solito, era andato il 2 gennaio nella casa dei Battersby, per vedere il piccolo, considerato "vulnerabile" per i tanti problemi della sua famiglia aggravati dalla separazione dei genitori. Ma in quell’occasione al citofono non aveva risposto nessuno. Ha quindi contattato la polizia ma, anche in questo caso, non c’è stato alcun intervento. Lo stesso è successo due giorni dopo.

All’ennesimo tentativo fallito è stato lo stesso assistente sociale a entrare nella casa, usando una copia delle chiavi in suo possesso. Secondo quanto riferito dai vicini di casa nessuno si sarebbe accorto della situazione. Eventuali rumori o lamentele del piccolo – forse – rientravano nella normalità. Da una prima ricostruzione è emerso che Bronson è morto per il tempo trascorso senza cibo e acqua. Ancora non si sa per quanto sia rimasto solo, certo è che il decesso del genitore non sarebbe avvenuto prima del 29 dicembre. Secondo la ricostruzione dei media Bronson è morto per il tempo trascorso senza cibo e acqua: il decesso del padre 60enne sarebbe avvenuto non prima del 29 dicembre. La madre, la 43enne Sarah Piesse, è divorata dal rimorso per non essere stata col figlio quando ne aveva più bisogno: «Sono in un incubo vivente e non mi sveglierò mai» ha dichiarato ai tabloid. Aveva visto per l'ultima volta il piccolo - uno dei tre figli della ex coppia affidato al padre - poco prima di Natale.

Nelle sue parole il tormento al pensiero del figlio da solo, «che muore di fame mentre allunga la mano». Il corpicino – ha aggiunto – sarebbe stato trovato a pochi centimetri dal frigorifero. «I suoi ultimi momenti li ha trascorsi da solo e doveva essere molto assetato e affamato. Avrà pianto. Sarà stato così confuso». Nella sua commovente testimonianza, Sarah ha puntato il dito contro gli assistenti sociali, accusandoli di non aver fatto abbastanza. La storia è arrivata sino ai massimi livelli istituzionali del Regno e Downing Street ha descritto la morte di Bronson come «profondamente scioccante». Sul caso è stata avviata un inchiesta.

(Unioneonline/v.f.)

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