Si è conclusa nella maniera più tragica possibile la storia di Brianna Rawlings, 19enne australiana che ha interrotto le cure per la leucemia per proteggere il figlio che aveva in grembo.

Alla fine sono morti entrambi.

I dottori l'avevano messa di fronte a un dilemma: abortire o interrompere le cure per far nascere il bambino. E lei aveva scelto di salvare il piccolo, pur sapendo che questa decisione dimezzava le sue possibilità di sopravvivenza.

Purtroppo le è andata male. La ragazza per via di alcune complicazioni è stata costretta a partorire con tre mesi d'anticipo, e il piccolo Kyden non è riuscito a sopravvivere.

È morto dopo 12 giorni di vita per via di un'infezione allo stomaco.

Brianna al Mirror ha affermato che avrebbe rifatto la stessa scelta: "Quei dodici giorni che ho potuto trascorrere con il mio bambino sono stati i giorni migliori della mia vita".

Poi, dopo un leggero miglioramento, anche le sue condizioni sono precipitate. E la 19enne è morta pochi giorni dopo aver compiuto i 19 anni di età.

"Siamo distrutti - ha dichiarato la sorella - ma ora finalmente Brianna potrà unirsi al suo piccolo Kyden".

(Unioneonline/L)
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