L’India attacca il Pakistan: «Raid contro siti terroristici», «Atto di guerra». Rischio escalation
La crisi più grave degli ultimi vent’anni tra i due Paesi che da decenni si contendono il controllo del Kashmir(Ansa)
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L’India ha attaccato il Pakistan e il Kashmir nella serata di ieri, martedì 6 maggio. Il governo di Nuova Delhi ha confermato di aver colpito «nove siti terroristici pakistani», alcuni dei quali collegati all’attacco da parte di militanti islamici nei confronti di turisti che hanno provocato diverse vittime nel Kashmir il 22 aprile scorso. Sotto attacco anche centrali elettriche e idroelettriche.
«Di recente, le forze armate indiane hanno lanciato l'operazione Sindoor colpendo le infrastrutture terroristiche in Pakistan da dove venivano organizzati e diretti gli attacchi terroristici contro l'India», ha affermato il governo indiano in una breve dichiarazione.
Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha affermato che l'India ha condotto attacchi «vigliacchi» in cinque località del territorio amministrato da Islamabad. «Abbiamo tutto il diritto di rispondere con la forza a questo atto di guerra imposto dall’India», ha dichiarato, sottolineando che le vittime sono tutti civili e che non sono state colpite infrastrutture militari né terroristiche.
L’esercito di Islamabad ha risposto con fuoco d’artiglieria lungo la linea di controllo, il confine con il Kashmir conteso. Sono decine le vittime, in gran parte tra i pakistani.
Si moltiplicano intanto gli inviti alla moderazione. «Il mondo non può permettersi uno scontro militare tra India e Pakistan», le parole del portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
«Situazione vergognosa, spero che finisca presto», ha detto invece Donald Trump. «Disinnescare la crisi», è l’appello del Segretario di Stato Usa Marco Rubio.
Anche la Cina si dice «preoccupata», invita India e Pakistan alla «moderazione» e si dice «pronta a un ruolo per allentare le tensioni».
India e Pakistan hanno combattuto due guerre dal 1947 per il controllo del Kashmir, territorio a maggioranza musulmana che entrambe le parti rivendicano integralmente. L’ultimo cessate il fuoco risale al 2003 ed è stato rinnovato nel 2021. Si tratta della crisi più grave degli ultimi vent’anni, diversi analisti sottolineano i rischi di una escalation.
(Unioneonline/L)