«Il mio primo atto in Austria? Fare il pane carasau». Barbara Marras sorride quando lo racconta: forno elettrico, farina di semola e acqua e il profumo della Sardegna che invade un angolo del Basso Tirolo.

«Non era quello cotto a legna di casa, ma qui è stato accolto come una meraviglia». Dietro questa passione per la cucina c’è, però, una vita intera di svolte e cambi di rotta. Fino ai 45 anni, ad Assemini, Barbara faceva tutt’altro. Poi, la decisione che le ha cambiato il destino: trasferirsi a Valencia con il marito cubano e i due figli. In Spagna ha preso qualifiche, imparato tecniche, lavorato senza sosta fino a diventare chef esecutiva in un ristorante italiano.

Ma la crisi economica ha bussato alla porta e la famiglia ha dovuto scegliere: restare o partire di nuovo. Così sono arrivati in Austria, nel cuore del Basso Tirolo. Qui Barbara ha trovato un ristorante italiano che le ha dato fiducia e la possibilità di continuare il suo progetto: trasmettere la cucina italiana, e soprattutto sarda, nel mondo.

Oggi è membro dell’associazione Italiana Cuochi e dell’associazione Mondiale dei Cuochi, ma soprattutto è stata nominata presidente dei cuochi Italiani in Austria. Ad aprile ha ricevuto il prestigioso Premio 5 Stelle della Cucina Italiana, un riconoscimento che l’ha confermata come una delle voci più autentiche e appassionate della nostra tradizione gastronomica. Il prossimo traguardo? Le Olimpiadi culinarie di Arezzo, dove porterà un po’ di Sardegna in ogni piatto.

Il suo cavallo di battaglia è la fregola sarda e i ravioli con impasto tipico di semola e acqua, che riempie con prodotti arrivati direttamente dall’Isola, come la pompia di Siniscola.

«Fuori dalla Sardegna la nostra cucina è spesso più valorizzata – spiega – io voglio che chi la assaggia senta il calore e la storia che ci sono dietro». 

Si può partire e cambiare vita, si può affrontare l’incertezza e portare con sé le radici e per Barbara Marras, la cucina è più di un lavoro: è il filo invisibile che tiene unita la sua famiglia e la lega alla sua terra, anche a chilometri di distanza.

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