Leader europei (c’è anche il canadese Justin Trudeau) a Kiev in occasione del terzo anniversario dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina.

E la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen annuncia una nuova tranche di aiuti: «L'Europa è qui per rafforzare l'Ucraina in questo momento critico. Posso annunciare che un nuovo pagamento di 3,5 miliardi di euro per l'Ucraina arriverà già a marzo. E, come ha appena detto il presidente Costa, ci sarà un Consiglio europeo speciale. Presenterò un piano completo su come aumentare la nostra produzione di armi e le nostre capacità di difesa in Europa. E anche l'Ucraina ne avrà beneficio. Nessuno vuole più pace del popolo ucraino. Ma una pace giusta e duratura si ottiene solo con la forza». 

L’Unione europea oggi ha anche annunciato il via libera al sedicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che ha replicato per bocca del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: «Era del tutto prevedibile. Gli europei continuano a seguire la strada delle sanzioni, la strada della convinzione della necessità di continuare la guerra», ha affermato, aggiungendo che «non ci sono le precondizioni per un dialogo con l’Europa».

Zelensky dal canto suo ha chiesto per il 2025 una pace «reale e duratura» e proposto come «inizio» del processo per porre fine al conflitto uno scambio completo di tutti i prigionieri di guerra.

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov dal canto suo ha ribadito la posizione di Mosca: pace solo al termine del negoziato, nessun cessate il fuoco per trattare.

La guerra finirà «solo quando i possibili negoziati produrranno un risultato fermo e sostenibile che soddisfi la Russia». E tra queste condizioni è necessario che vi sia «una clausola ferrea che garantisca che l’Ucraina non entrerà nella Nato».

(Unioneonline)

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