Poteva essere Roma la sede dell'atteso incontro sulla guerra in Ucraina tra Donald Trump e Vladimir Putin. A lanciare la bomba è stata Fox News, ma solo pochi minuti dopo è arrivata la smentita di una fonte di Mosca, riportata dall'agenzia di stampa russa Tass: «Roma non sarà la sede dell'incontro tra Putin e Trump».

Secondo quanto trapela, il presidente americano ne avrebbe anche parlato con la premier, Giorgia Meloni, nella telefonata di ieri, sondandone la disponibilità. E pure il segretario di Stato, Mark Rubio, ne aveva parlato nel Vertice degli Nsa, che ha coinvolto America, Italia, Francia, Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Ucraina e Finlandia. Una soluzione, quella della Capitale, che non sarebbe affatto dispiaciuta nemmeno all'ucraino Volodymyr Zelensky.

Le riflessioni, però, si sono scontrate con Mosca: per il Cremlino è un problema il sostegno costante a Kiev (e mai venuto meno, anche col cambio di governo da Mario Draghi a Meloni) e il nostro Paese è ritenuto troppo “filo-ucraino”. In più di un'occasione dalla Russia è stato puntato il dito contro i nostri rappresentanti istituzionali, in primis il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L'ultimo attacco pochi giorni fa, con passaggi di alcuni discorsi pronunciati in occasioni pubbliche dal capo dello Stato, elencate in una lista di russofobi stilata addirittura dal ministero degli Esteri di Mosca, in cui sono finiti capi di Stato e di governo, ministri, personalità di molti Paesi, compresi i nostri ministri degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guida Crosetto.

L'accusa era di «incitare all'odio», motivo per cui la Farnesina convocò in tempo reale l'ambasciatore russo a Roma per avere chiarimenti. Anche se non servì a fermare Aleksej Paramonov. Che proprio lunedì scorso ha gettato altra benzina sul fuoco, durante un'intervista al quotidiano 'Izvestija', affermando che «in questo momento, non ci si può fidare per nulla dei nostri ufficiali interlocutori italiani». Tutti elementi che rendono difficile vedere il nostro Paese come terreno in cui organizzare l'incontro Trump-Putin. Stando a quanto ha scritto Tass il vertice «non sarà in un Paese europeo», ma secondo la fonte citata dall'agenzia «è stata discussa la possibilità» di intavolare il faccia a faccia «in uno dei Paesi arabi».

(Unioneonline)

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