La crisi delle spiagge non colpisce la Sardegna: «Dati migliori rispetto al 2024»
La presidente regionale del Sib, Claudia Comida: «Qui prezzi per tutte le fasce e tanto arenile libero. Il calo in Italia? Non è colpa dei balneari, ma dei salari bassi»(Foto Antonio Nioi)
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La crisi del settore balneare, con molti ombrelloni e lettini vuoti in diverse regioni d'Italia, sembra non riguardare la Sardegna. Se è vero che in alcune zone dell’Isola, Costa Smeralda in particolare ma non solo, i prezzi sono sempre stati alti, per una clientela facoltosa, è vero anche che ci sono costi per tutte le fasce, dal Poetto di Cagliari alle coste dell'Oristanese, dove una postazione con ombrellone e due lettini non costa più di 20/25 euro al giorno.
«La Sardegna non subisce gli effetti catastrofici descritti in questi giorni, anzi nel mese di luglio abbiamo registrato un flusso migliore rispetto a quello del 2024 - spiega la presidente regionale del Sib (Sindacato italiano balneari), Claudia Comida -. Tra l'altro ritengo molto importante segnalare che la nostra isola ha tantissime spiagge libere, quindi abbiamo una realtà totalmente diversa da quella descritta in questi giorni».
Secondo Comida, imprenditrice di Tortolì, «è sbagliato e truffaldino additare il calo del turismo italiano di luglio alle tariffe balneari». Il problema è un altro: «La causa vera è che le famiglie italiane sono in grande difficoltà. Salari dimezzati negli ultimi 30 anni a causa della inflazione (il salario reale è addirittura inferiore a quello del 1990). Le spese obbligatorie come casa, assicurazioni, bollette, hanno raggiunto il 42,2% del reddito complessivo mentre la pressione fiscale è arrivata al 42,6%. Il turismo è una variabile dipendente dell'economia. Accusare gli stabilimenti balneari di tutto questo è semplicemente indecente. Un tentativo truffaldino di deviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai reali motivi della difficoltà delle famiglie italiane. Un comodo capro espiatorio per non affrontare i problemi del Paese».
A confermare il trend positivo arrivano anche i dati sul traffico passeggeri nei tre aeroporti sardi. Lo scalo di Alghero ha registrato il miglior risultato di sempre nei primi sette mesi dell'anno, con circa 985.000 passeggeri transitati (+8,3%) rispetto allo stesso periodo del 2024 (+75.493 passeggeri). Olbia a luglio ha fatto registrare un incremento del 5% rispetto al 2024, già anno record. E per la settimana di Ferragosto all'aeroporto di Cagliari si prevedono circa 220mila passeggeri fra arrivi e partenze.
(Unioneonline)