Il piccolo Charlie Gard non deve essere più tenuto in vita artificialmente: la decisione finale sulla vicenda del bimbo inglese di 9 mesi affetto da una rara malattia genetica per la quale non esistono cure è arrivata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.

I giudici di Strasburgo hanno quindi confermato le sentenze dei tribunali britannici, giudicate "meticolose e accurate", che disponevano la fine delle cure, e bocciato il ricorso presentato dai genitori. Secondo questi ultimi, il Great Ormond Street Hospital in cui, dalla nascita, si trova ricoverato il figlio, ha impedito l'accesso a un trattamento per salvargli la vita e in ogni caso, sostenevano, solo loro potevano decidere cosa fare in merito.

Ora il caso sembra definitivamente chiuso.

(Redazione Online/s.s.)

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