L'idea di un meccanico: per partorire un "cavatappi" al posto del forcipe
Un cavatappi al posto del forcipe per partorire. E' il progetto di un meccanico argentino coordinato da un'équipe italiana.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Osservando un video su youtube su come estrarre un tappo caduto in una bottiglia è nato il 'cavatappi morbido' per far nascere i bambini in parti difficili e che, al contrario di forcipi e ventose, non provoca alcun trauma. L'Italia è direttamente coinvolta nello studio del nuovo dispositivo medico. Il macchinario, un sacchetto gonfiabile che si fissa intorno alla testa del nascituro, si gonfia e si tira per farlo nascere, è la scoperta di un meccanico argentino, Jorge Odon, e promette bene tanto che è stato promosso dall'Organizzazione mondiale della sanità come metodo alternativo al forcipe e alla ventosa. Riporta la storia dell'invenzione il New York Times. Il prototipo Odon l'ha costruito nella cucina di casa ed è stato recentemente premiato dalla United States agency for International development e dalla Grand Challenges canadese.
L'UTILIZZO - "E' un dispositivo a basso costo e, sebbene siano necessari ulteriori studi, è da considerare sicuro e facile da usare. Può salvare la vita a molti bambini nei paesi poveri ed evitare anche molti cesarei che si effettuano nei paesi avanzati" riferisce Mario Merialdi, coordinatore del dipartimento di salute materna e perinatale per l'Organizzazione mondiale della sanità. L'apparecchio, riporta l'Oms, è composto da un materiale di polietilene che riduce il contatto fra la testa del piccolo e il canale del parto tanto da prevenire le infezioni che la madre trasmette al bambino durante il parto. E' controindicato, invece, nei casi di infezioni di tipo Hiv.
C'E' ANCHE L'ITALIA - L'Italia è direttamente coinvolta nello studio dello strumento: coordina infatti il comitato internazionale sul dispositivo Odon, formato da 8 membri di specialisti dei diversi continenti, l'italiano Carlo Di Renzo, della sezione di ginecologia ed ostetricia dell'università di Perugia e segretario della federazione mondiale di ginecologia. Spiega Di Rienzo: "Il comitato è stato creato per coordinare i progetti di ricerca sulla validazione e l'applicazione clinica dello strumento, svolti nei diversi centri che saranno definiti al prossimo incontro, previsto a Buenos Aires il 12 e 14 dicembre prossimo. Il protocollo è già pronto e la scelta dei centri sarà definita in base alle necessità dell'Oms e dell'attuale proprietario del dispositivo, la company americana B and D che ha acquisito i diritti per fabbricarlo. Ma vi parteciperà lo stesso Jorge Odon che vuole seguire tutti gli sviluppi della ricerca. In un anno si definiranno le indicazioni, i profili di uso e la sicurezza del dispositivo". L'apparecchio è noto ai medici italiani che lo ritengono interessante ma da valutare meglio.