Angela Merkel torna a casa a mani vuote.

L'incontro di ieri a Washington con il presidente statunitense Donald Trump sembra infatti non aver dato i risultati sperati.

Per la cancelliera tedesca - al suo quarto mandato - erano due infatti gli obiettivi principali della visita-lampo negli Stati Uniti: discutere e far cambiare idea al capo di Stato americano a proposito dei dazi all'Unione europea e dell'accordo sul nucleare iraniano.

E su entrambi gli argomenti sembra non aver ottenuto quello che voleva.

A partire dal prossimo primo maggio, a parte sorprese dell'ultima ora, negli Usa scatteranno dunque le nuove tariffe maggiorate per l'importazione di acciaio (25%) e di alluminio (10%) dai Paesi membri dell'Unione europea. Respinta dunque da Trump la richiesta di un'esenzione permanente avanzata dalla cancelliera tedesca, che si fatta portavoce delle istanze dell'Ue.

"Basta squilibri commerciali con l'Unione europea, serve reciprocità", ha detto Trump durante la conferenza stampa congiunta la Merkel, sottolineando che secondo lui la bilancia è ancora a favore del Vecchio Continente.

Squilibrio ribadito anche parlando della Nato.

"Aiuta l'Europa più di quanto aiuti noi", ha detto ancora, "abbiamo più oneri di altri" Paesi, che "dovrebbero pagare di più", ha aggiunto.

Obiettivo mancato anche per quanto riguarda l'accordo sul nucleare iraniano, siglato dal predecessore del magnate newyorchese, Barack Obama.

Entro il 12 maggio il presidente americano dovrà annunciare se intende ritirarsi dall'intesa e, secondo le indiscrezioni, Trump sarebbe pronto a sfilarsi.

Poche ore prima infatti il neo segretario di Stato americano, Mike Pompeo, da Bruxelles aveva detto a chiare lettere: " È improbabile che gli Stati Uniti rimangano nell'accordo dopo maggio senza modifiche sostanziali".

(Unioneonline/F)

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