Dai tre giorni di Macron alle tre ore della Merkel. L'accoglienza che riserva Donald Trump alla cancelliera tedesca è un segno inequivocabile della freddezza dei rapporti tra i due leader.

Nessuna accoglienza in pompa magna, nessun discorso - con tanto di standing ovation - al Senato per Angela Merkel, a differenza di quanto avvenuto con il presidente francese, che dalla Siria all'Iran sta creando un vero e proprio asse con la Casa Bianca.

Troppe le differenze culturali e comportamentali tra i due leader, troppe differenze tra gli interessi geopolitici. Trump accusa la Germania di esportare troppo, vuole aumentare i dazi all'industria automobilistica in cui Berlino fa la parte del leone, metterli su acciaio e alluminio.

Insomma da una parte Donald, con il suo protezionismo e il suo "America first", dall'altro la cancelliera tedesca che deve fare di tutto per preservare il libero mercato, essendo il suo un Paese che vive di esportazioni.

Il tema principale che i due tratteranno è proprio quello del commercio, ma "non c'è da aspettarsi molto dal vertice odierno", chiarisce lo stesso coordinatore Transatlantico del governo tedesco, Peter Bayer. "Sarà già un successo - dichiara - se il presidente americano ascolterà".

Un altro tema caldo sul tavolo è quello iraniano. Riuscirà la Merkel a convincere Trump a rimanere nell'accordo sul nucleare siglato nel 2015?.

"Non vedo l'ora di incontrare oggi la cancelliera tedesca Merkel. Così tanto da discutere, così poco tempo. Sarà positivo per entrambi i Paesi", ha twittato l'inquilino della Casa Bianca.

(Unioneonline/L)
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