Una picchiata incontrollata, poi lo schianto nell'oceano: è l'ultima ricostruzione fatta dagli esperti australiani sulla fine del volo MH370 della Malaysia Arlines scomparso l'8 marzo 2014 con 239 persone a bordo.

L'aereo, in viaggio tra Kuala Lumpur e Pechino, avrebbe avuto una velocità di discesa "compatibile con quella di un velivolo fuori controllo al termine del suo volo", dice l'ente che guida l'inchiesta in base alle ultime analisi sui rottami rinvenuti in Tanzania.

Proprio la posizione dei flap delle ali lasciano supporre che questi non si trovassero in posizione estesa al momento dell'incidente.

"Questo significa - ha detto il responsabile delle ricerche, Peter Foley - che l'aereo non fosse configurato per un atterraggio o un ammaraggio controllati".

Secondo il più recente rapporto, il velivolo si era lanciato in una discesa incontrollata una volta terminato il carburante per poi finire la sua corsa in una remota zona dell'oceano Indiano.
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