La furia di Hamas non ha risparmiato gli abitanti più piccoli del kibbutz di Kfar Aza: i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 bambini uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo. Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati «decapitati», hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di It24.

«Un massacro, un vero e proprio massacro», ripetono anche i giornalisti che hanno visitato Kfar Aza, al confine con la Striscia, dove la notte tra venerdì e sabato scorso si sono infiltratati i miliziani di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Nel kibbutz - hanno riferito i responsabili dell'esercito - sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage.

«Questa non è guerra, non è un campo di battaglia, è solo un massacro», ha stigmatizzato il generale dell'esercito Itai Veruv, che ha accompagnato la stampa internazionale sul posto. «Potete vedere i bambini, le loro madri e padri, nelle loro camere da letto, nei loro rifugi protetti e come i terroristi li hanno uccisi: non è una guerra. È qualcosa che non ho mai visto in vita mia».

A Kfar Aza, così come al rave di Reim, le immagini di sangue, culle e passeggini ribaltati hanno fatto il giro del mondo. Alcune case sono state quasi completamente distrutte, i muri sono crollati e bruciati. Così come molti corpi. Come dice anche la vice portavoce dell'esercito israeliano per la stampa internazionale Masha Michelson: «I terroristi sono entrati a Kfar Aza, hanno macellato le persone e hanno bruciato alcuni dei corpi. Alcuni sono ancora irriconoscibili. Stiamo ancora tirando fuori i cadaveri dai rifugi, dagli appartamenti e dalla sinagoga».

I soldati israeliani sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza i sentieri vicini al kibbutz che aveva case a un piano con verande, palme e banani: in lontananza - racconta chi è stato lì - si potevano sentire colpi di arma da fuoco ed esplosioni e non sono state poche le sirene di allarme a risuonare. 

(Unioneonline/D)

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