Seconda giornata del nuovo governo guidato dai talebani in Afghanistan.

Nella notte ha riaperto l'aeroporto di Kabul, chiuso dopo che lo scalo era stato preso d'assalto da chi cercava di lasciare il Paese.

E mentre in Europa si ragiona sugli possibili scenari, anche attraverso una serie di confronti telefonici fra i leader dei diversi Paesi, un rappresentante degli estremisti ha garantito l'amnistia per gli ex funzionari statali governativi invitandoli a tornare a lavorare senza timori.

"Questo è un momento di orgoglio per l'intera nazione": ha esordito il portavoce dei talebani nella prima conferenza stampa del movimento a Kabul. "Dopo 20 anni di lotte abbiamo liberato l'Afghanistan ed espulso gli stranieri", ha detto Zabihullah Mujahid davanti alle telecamere.

"Vogliamo assicurarci che l'Afghanistan non sia più un campo di battaglia. Abbiamo perdonato tutti coloro che hanno combattuto contro di noi. Le animosità sono finite. Non vogliamo nemici esterni o interni", ha assicurato. 

I DIRITTI DELLE DONNE – "Ci impegniamo per i diritti delle donne all'interno della Sharia. Lavoreranno fianco a fianco con noi. Non ci saranno discriminazioni", ha ancora chiarito Zabihullah Mujahid. "Nessuno sarà danneggiato, non vogliamo avere problemi con la comunità internazionale", ha aggiunto il portavoce dei talebani, aggiungendo tuttavia che "abbiamo il diritto di agire secondo i nostri principi religiosi. Altri Paesi hanno approcci e regolamenti diversi, e gli afghani hanno il diritto di avere le proprie regole in accordo con i nostri valori". 

L’INGRESSO A KABUL – "Il nostro piano era di fermarci alle porte di Kabul in modo che il processo di transizione potesse essere completato senza intoppi. Ma sfortunatamente il governo precedente era così incompetente e le loro forze dell'ordine non potevano fare nulla per garantire la sicurezza. Dovevamo fare qualcosa", ha aggiunto. "Siamo dovuti entrare a Kabul per garantire la sicurezza dei cittadini". 

STOP ALLA DROGA – "L'Afghanistan non sarà più un centro per la coltivazione del papavero da oppio o per il business della droga”. Lo ha assicurato il portavoce del talebani aggiungendo che il nuovo governo avrà bisogno del sostegno internazionale per promuovere un'alternativa alla coltivazione del papavero.

E rispondendo ad una domanda sul rischio che l'Afghanistan dia asilo a foreign fighters o ai terroristi di al Qaida, il portavoce Mujahid ha detto: "Il suolo afghano non sarà utilizzato contro nessuno, possiamo assicurarlo". 

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata