Il leader dei talebani Amir Khan Muttaqi è a Kabul per negoziare, con altri esponenti politici tra cui l'ex capo del consiglio per la riconciliazione nazionale, Abdullah Abdullah, e l'ex presidente Hamid Karzai la formazione di un nuovo governo.

E mentre prosegue il fuggi fuggi generale, con la ricerca casa per casa di chi ha collaborato con gli stranieri, i talebani hanno annunciato un'amnistia generale per tutti i funzionari statali, invitandoli a tornare al lavoro. "È stata dichiarata un'amnistia generale per tutti (...), quindi dovreste riprendere il vostro stile di vita con piena fiducia", hanno affermato i talebani in una nota. 

Ora il tema da affrontare in Europa è però quello dei rifugiati, perché come nelle parole del commissario europeo Paolo Gentiloni l'epilogo in Afghanistan "è stato disastroso. Ma non era scritto che dovesse essere così. La missione era certo controversa, ma non può essere dimenticato che era nata in risposta all'11 Settembre con il proposito di sconfiggere Al Qaeda. Chiaro che, abbattuta Al Qaeda ed eliminato Bin Laden, sono affiorati alcuni aspetti controversi della missione e delle sue crescenti difficoltà".

La speranza è che l’epilogo, forse il più disastroso per una missione Nato, induca ora a un'accelerazione nella costruzione del ruolo geopolitico dell'Europa.

“COORDINAMENTO ALLARGATO” – Il premier britannico Boris Johnson, presidente di turno del G7, spinge in queste ore per un coordinamento della risposta alla situazione afgana allargato anche a Russia e Cina, potenze oggi "problematiche" per l'Occidente, ma cruciali e solidamente posizionate in Asia Centrale. Lo riferiscono fonti di Downing Street confermando che Londra - dopo l'idea d'un vertice digitale dei leader dei Sette sull'Afghanistan - ha proposto adesso una riunione dei membri permanenti del consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Regno Unito, Francia, Cina) estesa ai Paesi G7 che non ne fanno parte (Italia, Germania, Canada, Giappone). 

IL PENTAGONO – “In Usa ci sono tre basi militari pronte ad ospitare sino a 22 mila alleati afghani nelle prossime settimane”: così il portavoce del Pentagono John Kirby in una intervista alla Cnn, assicurando che gli Stati Uniti continueranno a lavorare per evacuare il maggior numero possibile di cittadini americani e interpreti afghani nei prossimi giorni. “Gli Usa pensano di poter evacuare da 5000 a 9000 persone al giorno dall' aeroporto di Kabul, dove ci sono circa 3500 soldati americani per garantire “la sicurezza delle operazioni”, ha riferito ancora Kirby.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata