Haftar dice no al cessate il fuoco. Di Maio: "L'Ue parli con una voce sola"
Il ministro degli Esteri difende Conte: "Il presidente sta dando il massimo"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessuna tregua in Libia.
Il generale Khalifa Haftar ha respinto la proposta di cessate il fuoco avanzata da Russia e Turchia.
"Ringraziamo la Russia per il suo sostegno ma non possiamo smettere di combattere il terrorismo", ha detto il portavoce del sedicente Esercito nazionale libico, Ahmed al Mismari.
"Le forze armate - ha scandito in un video postato su Facebook - si dichiarano in favore dell'iniziativa russa per instaurare la pace e la stabilità in Libia" ma "confermano (...) la prosecuzione degli sforzi per sterminare i gruppi terroristici, secondo le risoluzioni del Consiglio di sicurezza" dell'Onu. Il riferimento, implicito, è anche alle milizie che sostengono il premier Fayez al-Sarraj insediato a Tripoli.
"Non si può creare uno Stato civile senza l'annientamento totale di queste formazioni: questi gruppi si sono impadroniti della capitale e godono dell'appoggio di alcuni Stati e governi che forniscono loro droni". I Paesi che "sostengono le formazioni a Tripoli", ha concluso, fanno affluire in Libia "un gran numero di terroristi dal mondo intero per combattere le forze armate" libiche.
Ieri intanto lungo vertice tra il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sulla Libia assieme al titolare della Difesa Lorenzo Guerini, mentre il primo ministro si prepara al suo prossimo "tour" nel Mediterraneo Orientale e nel Golfo.
Di Maio, dopo il forfait di Sarraj a causa dell'incontro di Conte con Haftar, difende il primo ministro dagli attacchi: "L'impegno dell'Italia è massimo - ha detto al Corriere - in questi giorni sono stato a Bruxelles, Istanbul, Il Cairo e sono appena rientrato da Algeri. Gli attacchi rivolti a Conte sono gratuiti e ingiustificati, il presidente sta dando il massimo. Ricordo a tutti che è lui l'autore della Conferenza di Palermo".
"Non provate a metterci l'uno contro l'altro. Il governo lavora insieme", sottolinea Di Maio, secondo cui quella in corso in Libia "è una guerra per procura, e se non coinvolgiamo tutti non riusciamo a fermare le interferenze esterne".
Poi l'invito all'Europa a "parlare con una sola voce: a tutti i partner ho chiesto responsabilità, le fughe in avanti peggiorano solo la situazione".
(Unioneonline/D)