Lionel Messi rinviato a giudizio per una frode fiscale pari a 4,1 milioni di euro. Il giudice di Gavà ha infatti respinto il ricorso del fuoriclasse argentino del Barcellona, ritenendo che il giocatore era a conoscenza delle attività del padre Jorge Horacio, che è il suo agente e gestisce tutte le sue attività economiche. Secondo il giudice, in particolare, è "un'opinione soggettiva" quella sostenuta dalla difesa. Ovvero, che Messi fosse "al margine della gestione economica, contrattuale e tributaria degli introiti che generava" e che fosse solo il padre a occuparsi di tutto. Già lo scorso luglio era stata respinta la richiesta di archiviazione presentata dai legali dell'attaccante della squadra catalana. L'inchiesta riguarda i diritti di immagine del calciatore non dichiarati al Fisco iberico per il periodo 2007-2009.
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