Artiom Naliato, 21enne italiano morto in Ucraina: «Voleva difendere la sua terra natale»
Ucciso in un bombardamento russo: era stato adottato da piccolo, di recente aveva rintracciato un suo fratello e deciso di aggregarsi come volontarioArtiom Naliato
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Un ventunenne residente in Veneto, Artiom Naliato, è morto nel bombardamento di un campo di addestramento in Ucraina, dove era andato a combattere come volontario.
Il giovane, di origine ucraina - riferiscono i giornali locali - era stato adottato quando aveva 12 anni da una famiglia di Tribano, in provincia di Padova. Recentemente aveva scelto di lasciare Tribano per tornare a difendere la terra natale: aveva rintracciato un suo fratello e aveva deciso di aggregarsi alla resistenza contro l'invasione russa. Alcune settimane fa era rientrato nella cittadina padovana, quindi era ripartito per il fronte.
La morte risale a lunedì scorso. «Ci stringiamo con affetto e dolore attorno alla famiglia che lo ha accolto e cresciuto con amore - ha scritto il sindaco di Tribano Massimo Cavazzana, su Facebook -. Oggi Tribano perde un suo figlio. Il vuoto che lascia è profondo, ma lo ricorderemo per il coraggio delle sue scelte».
«È stato un duro colpo - prosegue il primo cittadino - per la nostra comunità. Naturalmente facciamo le condoglianze alla famiglia, ma soprattutto non possiamo dimenticare che un ragazzo di ventun anni portava nel cuore la libertà per la sua comunità. Quello che l'ha portato in Ucraina è sicuramente la vicinanza al fratello, ma anche la voglia di rendere l'Ucraina libera».
(Unioneonline)