"Spero tanto che l'Italia diventi un paese più civile, facendo finalmente una legge che permetta di porre fine a sofferenze enormi, senza fine, senza rimedio, a casa propria, vicino ai propri cari, senza dover andare all'estero, con tutte le difficoltà del caso, senza spese eccessive".

Queste le parole contenute nella lettera d'addio di Davide Trentini, il malato di sclerosi multipla che ieri è morto grazie al suicidio assistito in Svizzera, dove era stato accompagnato da Mina Welby dell'Associazione Luca Coscioni.

Un caso che ricorda quello di Dj Fabo, il 39enne morto in una clinica d'oltralpe dopo essere rimasto tetraplegico e cieco in seguito a un incidente.

"Spero anche che in Italia si arrivi presto alla legalizzazione, o almeno all'uso terapeutico della marijuana", si legge ancora nell'ultimo messaggio di Davide.

"Io sono, abitando in Toscana, tra i pochi in Italia a ricevere puntualmente le mie cartine di marijuana tramite l'Asl, con ricetta del medico, e conosco molto bene i suoi benefici, per fortuna sono quasi 20 anni che conosco molto bene le grandi 'doti' della maria. Tra poco partirò per la mia tanto sognata 'vacanza'!!! Evviva. Salute per tutti e soprattutto tanta ma tanta serenità per tutti".

Nello scritto racconta di averle "provate veramente tutte", aggiungendo: "Non ce la faccio proprio più senza nessuna prospettiva ogni giorno sto sicuramente peggio del giorno prima, e dopo una lunghissima riflessione ho deciso di andare in Svizzera per il suicidio assistito".
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