Non si placano le polemiche dopo l'inchiesta condotta dall'intelligence Usa sugli attacchi informatici portati da hacker russi (per l'accusa con il beneplacito del Cremlino) contro l'entourage democratico nel corso della campagna elettorale presidenziale.

Dopo le parole di biasimo e scetticismo pronunciate dal presidente eletto Donald Trump (che dagli attacchi informatici avrebbe tratto beneficio) sono arrivate oggi dichiarazioni ufficiali da Mosca.

Per Dmitri Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, si tratta di una mera "caccia alle streghe". Putin, ha detto Peskov, è al corrente del rapporto redatto dagli 007 di Washington, anche se "non c'è nulla che valga la pena leggere in dettaglio", in quanto le accuse dell'intelligence americana sono "assolutamente ingiustificate e sono fatte ad un livello emozionale ed amatoriale, probabilmente non applicabile al lavoro altamente professionale delle attuali agenzie".

Sarcasticamente dura Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri: "Mi pare che gli hacker russi, se veramente hanno violato qualcosa in America, lo hanno fatto con il cervello di Obama e con lo stesso rapporto dedicato ai presunti attacchi".

ATTACCHI HACKER, TENSIONI MOSCA-WASHINGTON - VIDEO:

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