"Hacker russi hanno influenzato le elezioni Usa": il caso spiegato in 8 punti
Clima da Guerra fredda tra Usa e Russia dopo la decisione del presidente uscente americano Barack Obama di cacciare dagli Stati Uniti 35 diplomatici di Mosca, accusati di aver favorito gli attacchi informatici di hacker russi nel corso della campagna elettorale che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca.
La ricostruzione della spinosa vicenda in 8 punti.
1) Nel corso della campagna elettorale presidenziale l'intelligence americana scopre infiltrazioni di hacker nei database e negli account riconducibili al partito democratico. Migliaia di mail e documenti riservati arrivano nelle mani del gruppo Wikileaks, che li diffonde.
2) Il contenuto di tali mail viene utilizzato per fomentare campagne volte a screditare la candidata democratica Hillary Clinton e a rafforzare, invece, i consensi a favore del rivale repubblicano Donald Trump.
3) Dopo la vittoria di Trump, il presidente uscente (democratico) Barack Obama ordina alla Cia e all'Fbi di investigare sull'accaduto. I risultati dell'inchiesta portano i sospetti su hacker basati in Russia.
4) Si fa strada l'ipotesi che pirati informatici abbiano agito su ordine di funzionari del Cremlino. Secondo alcune fonti, lo stesso Vladimir Putin sarebbe stato al corrente degli attacchi.
5) Avviata la transizione, che dovrà concludersi con l'insediamento ufficiale di Trump alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio, Trump e Putin si scambiano reciproci cenni d'intesa, auspicando entrambi il miglioramento dei rapporti bilaterali tra Usa e Russia. Per molti, la conferma che la Russia abbia fatto da subito il tifo per il magnate, "manovrando" per la sua elezione.
6) La conclusione dell'inchiesta ordinata da Obama avrebbe confermato la provenienza russa degli attacchi e il coinvolgimento di diplomatici di Mosca residenti negli Stati Uniti.
7) Obama ordina l'espulsione di 35 "spie" russe dagli Usa. Per contro, il Cremlino dapprima minaccia di fare altrettanto con i funzionari Usa a Mosca. Poi, però, Putin decide di non "vendicarsi": "Nessun diplomatico americano verrà espulso dal Paese". Il leader russo sottolinea inoltre che Obama è ormai a fine mandato e che presto, con l'avvento di Trump, le relazioni tra i due Paesi si avvieranno verso un nuovo corso, all'insegna della distensione.
8) Il provvedimento preso da Obama contro la Russia viene definito dallo staff di Trump come un "agguato" dell'amministrazione uscente a quella entrante. Una sorta di "rappresaglia politica" per mettere in difficoltà il presidente eletto.