L'assemblea plenaria della Cop27 di Sharm el-Sheikh ha approvato il documento finale della conferenza.

Salvo l'obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, il risultato maggiore della Cop26 di Glasgow l'anno scorso, ma la Ue ha espresso «delusione» per un accordo finale che «manca di ambizione» nella tabella di marcia fissata per ridurre le emissioni di CO2.

«Quello che abbiamo davanti non è abbastanza da costituire un passo in avanti per la popolazione del pianeta. Non porta sufficienti sforzi aggiuntivi da parte degli inquinatori maggiori», ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans.

«Qualcuno – ha aggiunto - ha paura della transizione, dei costi del cambiamento. Io capisco tutte queste preoccupazioni, molti europei le condividono. Ma io voglio chiedere a tutti i colleghi di trovare il coraggio di superare questo, abbiamo già perso un sacco di tempo».

Nel documento viene sottolineata l’importanza della transizione alle rinnovabili e si auspica l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, ma si chiede solo la riduzione della produzione elettrica a carbone, non l'eliminazione. Soprattutto, non si dice nulla su riduzione o eliminazione dell'uso dei combustibili fossili, come avevano chiesto diversi paesi.

Anche il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres non ritiene l’intesa soddisfacente: «Dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni ora, e questo è un tema che questa Cop non ha affrontato. Un fondo per i loss and damage è essenziale, ma non è una risposta alla crisi climatica che spazza via una piccola isola dalla mappa, o trasforma un intero paese africano in un deserto. Il mondo ha ancora bisogno di un passo da gigante sull'ambizione climatica. La linea rossa che non dobbiamo superare è la linea che porta il nostro pianeta oltre il limite di 1,5 gradi di temperatura».

La Cop27 da un lato riconosce che per mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi bisogna ridurre le emissioni del 43% al 2030 rispetto al 2019, ma con gli impegni di decarbonizzazione attuali il taglio sarebbe solo dello 0,3%.

Il documento prevede per la prima volta un fondo per i ristori delle perdite e dei danni del cambiamento climatico (si chiama loss and damage) nei Paesi più vulnerabili e introduce un sistema di primo allarme per gli eventi meteorologici estremi in tutto il mondo.

(Unioneonline/L)

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