Continua il muro contro muro tra Madrid e Barcellona sul referendum per l'indipendenza della Catalogna.

Le tensioni prima del voto, poi la violenza della polizia nel giorno del referendum, quindi lo sciopero generale e le dichiarazioni non concilianti dopo il 1 ottobre, compresa la dura presa di posizione in difesa dell'unità nazionale del re Felipe.

Proprio oggi la Corte Costituzionale spagnola ha decretato la sospensione precauzionale della riunione, prevista per lunedì prossimo, del Parlamento catalano.

Ma quali sono gli sviluppi possibili della crisi? Ecco gli scenari.

- Escalation della tensione: Puigdemont lunedì, nonostante il divieto della Corte, dichiara unilateralmente l'indipendenza della Catalogna. A quel punto Madrid potrebbe attivare l'articolo 155 della Costituzione spagnola, togliendo alla Catalogna lo status di regione autonoma e ponendola sotto il suo diretto controllo. Potrebbe inoltre destituire il governo e il parlamentino catalano e indire nuove elezioni. In tal caso una vittoria degli indipendentisti (che, stando ai sondaggi dovrebbero essere sconfitti, ma non è più così certo dopo le violenze nel giorno del referendum) sarebbe una mazzata per Mariano Rajoy, che sarebbe costretto alle dimissioni.

- Mediazione: Il Parlamento catalano non vota per l'indipendenza e Rajoy apre un tavolo con Puigdemont per siglare un nuovo patto che potrebbe prevedere meno tasse e maggiore autonomia fiscale per Barcellona. Un'ipotesi resa difficile dalle violenze di domenica, dal muro contro muro che va avanti ormai da tempo. Importante in una eventuale mediazione il ruolo del re, che però con il suo discorso ha tracciato un solco preciso, quello della legalità e dell'articolo 155. Difficile anche la mediazione europea, richiesta da Barcellona: quella catalana è una questione spagnola e l'intervento di Bruxelles metterebbe in luce tutta la debolezza di Mariano Rajoy. Iniziative di mediazione potrebbero partire anche dalla Chiesa cattolica e dalle autorità basche, che stanno cercando di evitare che la crisi istituzionale precipiti.

- I tribunali: Se i catalani non dichiarassero l'indipendenza unilateralmente e allo stesso tempo non si sedessero al tavolo con Rajoy, Madrid potrebbe rivolgersi alla Corte Costituzionale per azioni legali e finanziarie contro i leader della Catalogna. Un'ipotesi che andrebbe ad infiammare ulteriormente lo scontro, scatenando altre proteste.

- L'intervento militare: è lo scenario più fosco, quello che vede Madrid mettere in atto il piano d'intervento militare previsto in caso di secessione interna. Ma anche il più improbabile al momento: bisognerebbe decretare in Parlamento lo stato d'eccezione o d'assedio, destinati a circostanze particolarmente gravi come guerre o sommosse popolari. Inoltre, Rajoy difficilmente avrebbe la maggioranza per farlo approvare in Parlamento, visto che il Psoe non lo accetterebbe.

IL VIDEO DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE CATALANO PUIGDEMONT:

(Redazione Online/L)

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