Carlo e Camilla saranno in Vaticano giovedì 23 ottobre. Una visita lampo ma molto densa di eventi e di significato. I reali inglesi saranno a Roma in occasione del Giubileo, come fece la regina Elisabetta nel 2000. Ma la visita avrà una importante valenza ecumenica, anche con una preghiera nella Cappella Sistina dove Carlo, che è anche capo della Chiesa anglicana, pregherà in pubblico insieme al Papa. Non accadeva da cinque secoli, ovvero dalla Riforma anglicana. Si parlerà anche di clima e sostenibilità, temi molto cari sia al sovrano inglese che alla Santa Sede. Carlo e Camilla arriveranno a Roma il 22 ottobre ma la visita di Stato in Vaticano si svolgerà nella sola giornata del 23, quando Carlo arriverà alle 10.45 al Cortile di San Damaso. Alle 11 l'udienza con Papa Leone XIV. A seguire, sempre in Vaticano, ci sarà il momento di preghiera ecumenica nella Cappella Sistina, quindi un evento in Sala Regia dedicato alla cura del creato.

Nel pomeriggio il programma dei reali (senza la presenza del Papa) proseguirà a San Paolo Fuori le Mura, per una celebrazione anche in questo caso dal carattere ecumenico, e poi al Collegio Beda. Da una parte si terrà un ricevimento del re, dall'altra l'incontro della regina con alcune religiose impegnate soprattutto nel combattere la tratta di esseri umani. Nell'occasione della visita di Carlo e Camilla sarà collocato nella basilica di San Paolo Fuori le Mura uno 'scranno' per il re, per la celebrazione che si terrà nella basilica cattolica.

La sedia resterà comunque nella chiesa romana, anche dopo la visita - e questo insieme alla preghiera con il Papa è un altro segnale storico -, a sottolineare anche il dialogo tra le due Chiese, la cattolica e la anglicana. A Carlo verrà conferito anche il titolo di "Royal Confrater". Nella visita alla Basilica di San Paolo, è possibile che re Carlo attraversi la Porta Santa del Giubileo. L'arcivescova di Canterbury, Sarah Mullally, la prima donna a ricoprire tale carica, non sarà in Vaticano in occasione della visita dei reali perché - è stato spiegato in un briefing - si insedierà solo a marzo 2026. Ad accompagnare il re, soprattutto per le celebrazioni, ci sarà invece l'arcivescovo di York Stephen Cottrell. Il fatto che Mullally non sia ancora nel pieno del suo ruolo di fatto elimina un potenziale problema perché già l'ordinazione delle donne preti e poi di quelle vescovi pone nel dialogo con la Chiesa cattolica qualche perplessità.

Monsignor Flavio Pace, Segretario del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, spiega che sia nel 2006 che nel 2016 nelle dichiarazioni comuni tra la Santa Sede e la Chiesa d'Inghilterra «si esplicitano i passi compiuti e si chiamano con nome le difficoltà» ma «non bisogna smettere di andare avanti nel cammino», «è più urgente che stiamo insieme, che dialoghiamo», cattolici e anglicani.

Carlo arriva in Vaticano a pochi giorni dalla proclamazione da parte di Papa Leone, del cardinale John Henry Newman dottore della Chiesa. Nel 2019, quando era ancora principe di Galles, scriveva sull'Osservatore Romano: «Il suo esempio è più che mai necessario: per il modo in cui, al meglio, ha saputo difendere senza accusare, essere in disaccordo senza mancare di rispetto e forse, soprattutto, per il modo in cui ha saputo vedere le differenze come luoghi d'incontro invece che di esclusione».

(Unioneonline)

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