È un inferno Vitoria, città brasiliana di 800mila abitanti capitale dello stato dell'Espirito Santo.

La polizia militare, addetta all'ordine pubblico, ha deciso da 5 giorni di restare in caserma per protestare contro i licenziamenti e la riduzione degli stipendi causati dalle recessione.

E il paese è ora ostaggio di bande armate che ne hanno preso il controllo, causando 85 morti: la maggior parte delle vittime sono giovani, uccisi con 4 colpi di pistola, un vero e proprio marchio di fabbrica delle gang.

Molti cadaveri sono abbandonati in strada perché non si sa dove sistemarli.

E non ci sono solo gli omicidi: anche incendi, saccheggi, furti e rapine, decine di negozi devastati, scuole chiuse e ospedali blindati.

Per arginare l'ondata di violenza, il governo ha spedito sul posto rinforzi e la magistratura ha intimato alla polizia militare di tornare al lavoro, ma il governatore si è praticamente arreso.

Ha invitato la popolazione a non uscire di casa e suggerito all'azienda dei trasporti di limitare le corse degli autobus per proteggere gli autisti.

Insomma, una situazione drammatica e inaudita: basti pensare che la media degli omicidi a Vitoria era di appena 4 al mese. Prima degli ultimi 5 giorni.
© Riproduzione riservata